Fusignano, «No all'antenna vicino alle ex cave»

Bassa Romagna | 29 Marzo 2021 Cronaca
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Samuele Staffa
L’idea di piantare un’antenna per sostenere un ripetitore della compagnia telefonica Iliad a pochi metri dall’ex Fornace di Fusignano proprio non piace. Così nelle scorse settimane si  è costituito il comitato spontaneo di cittadini guidato da Gianmarco Pagani, presidente dell’asd «Cave Fusignano», l’associazione di pesca sportiva che gestisce questo prezioso angolo di verde con tanto di laghetto alle porte del capoluogo. 
«Tale dissenso – sottolinea Pagani - è motivato dal fatto che la via Varolo e le ex cave sono diventate negli anni luoghi frequentati dalla popolazione per attività ricreative, sportive e culturali all’aria aperta». Il gestore telefonico ha intenzione di installare nel terreno a sud-ovest del laghetto un traliccio alto una trentina di metri sulla cui sommità collocare un ripetitore. Il terreno su cui ha messo gli occhi Iliad è privato e non è coperto da particolari vincoli naturalistici, ma confina col fazzoletto di terra che ospita le vecchie cave e l’antica fornace Hoffman datata 1909: un esempio di archeologia industriale, in disuso dalla fine degli anni ‘50, vincolato dalla stessa Soprintendenza. Senza dimenticare il corridoio del vicino Canale dei mulini, anche questo riconosciuto Area di riequilibrio ecologico. «Vi sono già due antenne a pochi metri dal Canale che, tuttavia, non sono molto visibili da chi frequenta le ex cave o passeggia in via Varolo – aggiunge Pagani -. Invece, questa antenna andrebbe a finire proprio a ridosso della strada e comprometterebbe uno dei luoghi più suggestivi del nostro territorio».
Non sarà semplice invertire la rotta di questo progetto: l’Unione della Bassa Romagna, a differenza dei colleghi di Faenza, non si è mai dotata di norme e regolamenti che vietino interventi di questo tipo. E la pubblicità legale, ovvero la pubblicazione sul sito web dell’Unione, assolve gli obblighi previsti dalla legge. Ma «crediamo che comunicazioni importanti come questa - dice Pagani - debbano essere chiare: la popolazione ha il diritto di esserne al corrente e coinvolta. Nessuno è contro lo sviluppo e  digitalizzazione, tutt’altro, ma la civile convivenza tra sviluppo e tutela del territorio deve avvenire con una logica ben diversa».
Il comitato in pochi giorni ha incassato un enorme consenso e la faccenda potrebbe finire nelle prossime settimane sulle scrivanie della giunta regionale. «Coralmente – conclude Pagani - si chiede di collocare le antenne di telefonia mobile in un sito che non deturpi le bellezze naturalistiche che sono diventate ormai identificative di un territorio. Perciò chiediamo al sindaco Nicola Pasi, che ringraziamo per l’attenzione che sta dimostrando, di perseguire soluzioni diverse e concilianti per la definizione della questione». 


Nicola Pasi, sindaco di Fusignano
«Non è stato possibile trovare
una soluzione alternativa»
Sindaco, non era possibile individuare una altro sito per l’antenna?
«Da almeno due mesi stiamo lavorando sul tema, ma al momento una soluzione alternativa idonea e condivisa non si è concretizzata. Nel processo autorizzativo all’ente comunale è riservato il ruolo di verifica del rispetto delle norme attraverso l’acquisizione dei pareri degli enti competenti. La compagnia telefonica ha individuato per l’antenna un’area privata in cui sono rispettate tutte le prescrizioni. L’area in oggetto, pur vicinissima alle cave della fornace, ricade al di fuori dei vincoli paesaggistici e non è pertanto soggetta al parere della Soprintendenza, che è l’unico ente titolato ad esprimere un parere vincolante in merito al paesaggio, ma che può farlo solamente nelle aree soggette a vincolo».
Le regole vanno rispettate, ma così non sottovaluta il largo consenso smosso dal comitato cittadino?
«Al fianco dei nostri concittadini l’intera giunta si è impegnata nella ricerca di soluzioni alternative che purtroppo non paiono perseguibili nel perimetro delle azioni possibili di un’amministrazione comunale. Le antenne sono normativamente considerate impianti di pubblica utilità e i divieti sono espressamente definiti dalla legge regionale 30 del 2000 inerenti le norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento elettromagnetico».
Non esistono regole che tutelano i nostri paesaggi e i punti più interessanti del nostro territorio? Il Comune di Faenza ha a adottato un regolamento proprio su questo argomento...
«L’antenna di cui si discute è oggi di “tecnologia tradizionale”. Al di là del caso specifico, il tema delle antenne tornerà di diffusa attualità con l’arrivo delle nuove tecnologie. Non ho ancora raccolto sufficienti elementi sull’efficacia dei piani per la telefonia adottati da altri territori. Fino ad ora, pur senza un piano ufficializzato, a Fusignano le antenne sono state tutte collocate su area pubblica in modo ordinato e condiviso. Una riflessione fatta oggi credo debba anzitutto guardare al futuro. Tutti noi stiamo usando i nostri smartphone in modo sempre più intenso. La ricerca del giusto compromesso tra necessità di crescente connettività, oltre all’imprescindibile rispetto della salute e attenzione al paesaggio, è sicuramente un tema complesso e rilevante. Non è ovviamente un tema solo locale. Auspico a riguardo che Stato e Regione aiutino gli enti locali nella definizione dei giusti criteri e degli strumenti con cui governale tale complessità».

 
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