Samuele Staffa
«Tratteremo la questione con la massima ragionevolezza per non addebitare agli utenti delle colpe che non hanno, ma sono imputabili a disguidi nella consegna delle lettere». Riccardo Graziani, sindaco di Alfonsine e referente delle Politiche di Bilancio in seno all'Unione della Bassa Romagna getta acqua sul fuoco dopo i disagi dovuti ai ritardi registrati in tutto il comprensorio nella consegna della bolletta relativa al saldo 2021 della Tari. Anche se il termine è passato, chi pagherà in pochi giorni non andrà incontro a multe o sovrapprezzi.
Dopo il passaggio da tariffa a tassa, da qualche tempo la Tari non viene riscossa da Hera, ma dai comuni. Quest'anno, tuttavia, qualcosa è andato storto. L'ultimo giorno utile per saldare il pagamento dell'ultima rata era il 16 dicembre. Peccato, però, che molti cittadini della Bassa Romagna, abbiano ricevuto la lettera solo pochi giorni prima: alcuni il 14. Altri addirittura qualche giorno dopo alla scadenza. Una seccatura per i cittadini, presi dallo sconforto e dalla preoccupazione (giustificata, nda) di dover far fronte a interessi di mora e penali. Una figuraccia per gli enti locali, proprio nei giorni in cui viene celebrato il passaggio al nuovo sistema «porta a porta misto» per la raccolta differenziata dei rifiuti.
«Il Servizio Tributi dell'Unione aveva programmato a metà settembre la fatturazione e la spedizione del saldo Tari – spiega Riccardo Graziani -, concordando una data con l'azienda che ha il compito postalizzare le bollette: si parlava di consegnare tutto entro il 26 novembre». Sulle buste compare il logo di Nexive, azienda privata che dal 1° ottobre è entrata a far parte, dopo la fusione per incorporazione, della famiglia di Poste Italiane. Così, tra un passaggio e l'altro, la matassa s'è ingarbugliata. «Vogliamo approfondire la questione - aggiunge Graziani - e capire come sono nati questi disagi. Nel frattempo abbiamo messo a disposizione un indirizzo mail sportellotari@unione.labassaromagna.it dove gli utenti potranno segnalare il disguido e il conseguente ritardo nel pagamento. In alternativa è possibile contattare l'Urp del comune di residenza. Ma, a prescindere da qualsiasi comunicazione, chi paga la stessa cifra indicata in bolletta, seppur con qualche giorno di ragionevole ritardo, non avrà alcun tipo di problema.
Tratteremo questa delicata situazione con massima ragionevolezza».
In altre parole: la Tari è una tassa e va pagata. Di fatto, chi salderà la cifra indicata in bolletta entro il 31 dicembre o nei primi giorni del 2022 non dovrà far fronte a penali o interessi di mora. Ma chi, magari con la scusa dei ritardi nella consegna dei bollettini, si prenderà molto più tempo, allora potrebbe andare incontro a qualche problema e all'inevitabile sovrapprezzo. La frittata è fatta. Ora occorre buonsenso.