Samuele Staffa
«All’interno delle strutture gestite da Asp, grazie al personale che vi opera con passione, cultura e impegno, vi è un serbatoio di conoscenze e sensibilità che, oltre a garantire la qualità dell’ospitalità nelle nostre strutture, costituisce un grande capitale da condividere con le realtà che operano nel settore dell’assistenza agli anziani al fuori delle strutture». È la lughese Emanuela Giangrandi la nuova presidente di Asp Bassa Romagna, che prende il posto del bagnacavallese Pierluigi Ravagli. L’incarico è stato formalizzato nel corso dell’assemblea dei soci riunitasi giovedì 11 novembre.
Un incarico che parte in un momento critico. E’ spaventata?
«Sono consapevole della complessità del lavoro che tutti gli operatori, nel pieno rispetto degli standard di sicurezza, portano avanti quotidianamente all’interno delle strutture per assicurare agli ospiti la migliore assistenza possibile. Questo dovrà accadere anche in futuro».
Le condizioni contrattuali degli operatori delle Asp e delle cooperative sociali, sempre sotto pressione in questi mesi, non sono le stesse dei dipendenti Ausl. Meglio muoversi per garantire condizioni omogenee a chi svolge, tutto sommato, un lavoro molto simile?
«Il tema del funzionamento delle strutture dopo l’accreditamento e le difficoltà che hanno vissuto con la pandemia sono oggetto di una forte attenzione da parte del Consiglio regionale, che ha impegnato la giunta a fare una riflessione per valorizzare le Asp, che sono strutture di proprietà dei comuni: le infrastrutture dei nostri enti pubblici a sostegno degli anziani dei nostri territori. Conosco il tema. La Regione ha espresso l’intenzione di intervenire e mettere mano alla normativa».
L’età media aumento e la domanda di assistenza cresce...
«Aumentare il numero degli ospiti delle case protette è un compito, a livello economico, molto gravoso e penso che questo territorio non abbia molte prospettive di veder crescere i posti accreditati, dal momento che ha già una buona copertura rispetto agli standard regionali. In futuro occorrerà favorire tutte le collaborazioni possibili. I bisogni saranno tanti e sarà necessario mettere in campo risposte integrate e differenziate».
Quale sarà il filo conduttore dei suoi 5 anni di mandato?
«Il mio punto di riferimento è il rapporto con i territori, dai comuni a tutti i soggetti che contribuiscono alla rete di assistenza e costituiscono una grande risorsa per tutti. Il compito dell’Asp è quello di gestire le strutture per anziani e non può farsi carico di compiti che non sono i suoi. Però Asp ha tutte le capacità per essere punto di riferimento. Il tema dei servizi domiciliari è in mano ai comuni, ma vorrei rafforzare il legame con loro per valorizzare il ruolo della comunità all’interno delle strutture Asp e, al tempo stesso, mettere a disposizione le esperienze e le competenze maturate all’interno dell’Asp di tutta la comunità».
Il personaggio
Emanuela Giangrandi è presidente uscente di Acer Ravenna, incarico ricoperto dal 2011. Già assessora del Comune di Lugo (1990-1993) e della Provincia di Ravenna (2001-2011), vanta una lunga esperienza nella gestione delle politiche socio-sanitarie, anche come coordinatrice della commissione Politiche sociali dell’Unione Province italiane Emilia Romagna (2005-2011) e come presidente della Conferenza sanitaria e sociale territoriale di Ravenna (2006-2011).
Luca Piovaccari sindaco referente Politiche socio sanitarie Unione«Con Ravagli l'azienda si è consolidata»
«Durante gli anni della presidenza Ravagli l’attività dell’Asp si è strutturata e consolidata attraverso passaggi complessi, come quello sull’accreditamento dei servizi socio-sanitari - ha dichiarato Luca Piovaccari, sindaco referente per le Politiche socio sanitarie dell'Unione e presidente dell'assemblea dei soci di Asp -. Nell’ultimo anno e mezzo, in particolare, si sono dovute affrontare importanti criticità che hanno dimostrato ancora una volta la solidità organizzativa della nostra Asp. In tutti questi passaggi, Ravagli è sempre stato un punto di riferimento per tutte le amministrazioni locali socie, dimostrando competenza, generosità e grande senso di appartenenza all’azienda nella quale ha contribuito a creare un ottimo clima di lavoro. A nome di tutti i sindaci e amministratori del territorio, ci tengo a ringraziarlo per l'impegno profuso in quasi 14 anni di mandato, con costanza, dedizione e grande generosità».