Samuele Staffa
«Intendiamo promuovere una rete di percorsi ciclabili che colleghi i comuni del comprensorio: una ‘bicipolitana’, costituita declassando strade esistenti e costruendo, dove necessario, nuovi collegamenti» spiega Nicola Pasi, sindaco di Fusignano con delega al Turismo in seno all’Unione della Bassa Romagna. «L’idea – prosegue - è quella di promuovere il turismo in Bassa Romagna e, più in generale, promuovere la mobilità sostenibile per chi vive il territorio».
La ‘bicipolitana’ si muoverà lungo tre assi: il primo, il più importante, riguarda «il collegamento tra piazza del Popolo a Ravenna e piazza Maggiore a Bologna con un tracciato che segue, a grandi linee, quello della strada provinciale San Vitale. I tecnici stanno valutando diverse soluzioni progettuali e vagliando un ipotesi di tracciato». Accanto a questo, l’idea è quella di sviluppare due nuovi percorsi trasversali al primo, uno lungo il fiume Senio ed uno lungo il Santerno, che vanno ad aggiungersi a quello «Non penso a percorsi che si sviluppino necessariamente sugli argini – prosegue Pasi - : non tutte le sponde si possono prestare a questo scopo. Penso, piuttosto, a strade basse che corrono vicino ai corsi d’acqua da valorizzare e dedicare alle due ruote».
Poi, tra un fiume e l’altro, scorrono due canali: il Naviglio e il Canale dei Molini «che hanno un importante valore ambientale – aggiunge il primo cittadino -. Il progetto complessivo sarà pronto il prossimo anno. Senza dimenticare che nel 2023, oltre alla redazione di questo piano, usciranno altri bandi per finanziare la mobilità ciclabile e completare il quadro».
In questo contesto, la Regione Emilia Romagna ha ritenuto le Unioni della Bassa Romagna e quella del comprensorio faentino meritevoli di un finanziamento: soldi che arrivano dall’asse Por-Fesr solitamente destinati ai capoluoghi di provincia e che, per la prima volta, vengono assegnati alle unioni di comuni. Per la Bassa Romagna si parla di un progetto da circa 4 milioni di euro. «Una soddisfazione e, al contempo, una grande responsabilità» commenta Pasi.
L'edificio è stato realizzato il secolo scorso e, seppur abbia esaurito la sua funzione idraulica, si tratta di una struttura dalla forma peculiare e di riconosciuto interesse storico. Oggi l'edificio, che combacia con la Stazione 3 della Riserva naturale di Alfonsine, ospita una colonia di pipistrelli «a ferro di cavallo» e nell'area verde circostante trovano rifugio uccelli, anfibi, rettili e mammiferi.
«Un importante sito naturalistico alle porte del Parco del Delta del Po e lungo le più importanti ciclovie che attraversano la zona – spiega l'assessore al Patrimonio Roberto Laudini -. L'idea alla base del progetto di recupero è quella di favorire lo sviluppo della biodiversità e la fruibilità del sito a scopi turistici e formativi». All'esterno verrà realizzato un anfiteatro naturale, utilizzando il terrapieno a valle dello stabile. A monte, invece, verrà allestita un'area di sosta per i visitatori con nuovi arredi, vegetazione e una colonnina per la ricarica delle bici elettriche. Il Chiavicone, dalle fondamenta al tetto, verrà ristrutturato e reso fruibile ai visitatori.
L'intervento costerà 400mila euro e sarà coperto interamente con fondi del Ministero della Cultura (Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr). «Il riconoscimento di questo finanziamento è un'importante opportunità – aggiunge Laudini -. Nei prossimi mesi il Comune di Alfonsine avvierà le procedure per l'aggiudicazione della progettazione e la realizzazione dei lavori che dovrebbero terminare entro il 2025».
Oggi sono presenti alcuni tratti, in alcuni casi asfaltati in altri sterrati, di percorsi dedicati ale due ruote. Pensiamo, ad esempio, a quello molto suggestivo che da Bagnacavallo si allunga verso Villa Prati.
Col nuovo accordo si punta ad individuare un percorso condiviso da tutti gli enti che utilizzi in parte strutture esistenti ed in parte manufatti nuovi. Seppur ancora lontano, si parla di un intervento da 2,8 milioni di euro.