«Il ministero dello Sviluppo economico non ha autorizzato le prove di iniezione in sovrappressione nel giacimento di gas naturale di San Potito nel comune di Bagnacavallo di proprietà di Edison Stoccaggio spa e Blugas Infrastrutture srl». L'assessore regionale alla Green economy Vincenzo Colla ha risposto nei giorni scorsi all'interrogazione presentatagli dalla consigliera Silvia Zamboni di Europa Verde.
Così viene congelata da Roma una questione che aveva scosso la politica locale della Bassa Romagna. Prima la denuncia della consigliera cotignolese Ilaria Ricci Picciloni del M5s, poi la protesta dei Verdi e i sindaci della Bassa Romagna che volevano vederci chiaro: chiedevano al ministero di aprire una nuova procedura di Valutazione di impatto ambientale prima di autorizzare l'iniezione di nuovo gas metano nell'impianto di stoccaggio che utilizza come deposito di metano i vecchi giacimenti esausti nel sottosuolo di Bagnacavallo, Cotignola, Lugo e Granarolo Faentino. Preoccupavano le possibili ripercussioni sulla subsidenza del territorio interessato, oltre a potenziali fenomeni di sismicità indotta. Anche la Regione aveva dato parere negativo all'operazione, chiedendo una nuova Via. Tuttavia, lo stesso ministero nel 2018 aveva negato questa necessità, creando qualche malumore in Bassa Romagna.
Nei giorni scorsi, invece, l'atteso dietro front. Il Mise sostiene che questa operazione non sia più strategica e che «attualmente, il sistema nazionale degli stoccaggi di gas naturale è già caratterizzato da una capacità in termini di volumi di gas stoccabile piuttosto elevata. Alcune criticità si rilevano solo in merito alla capacità del sistema di fronteggiare le “punte” di fabbisogno nei giorni critici dell’inverno».