Alfonsine, petizione, dimissioni e tensioni al comprensivo Matteotti
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Samuele Staffa
Quel filo sottile che tiene legati i vertici dell’Istituto comprensivo Corso Matteotti e un nutrito gruppo di genitori di Alfonsine è teso: conta di ben 222 adesioni la pec, posta elettronica certificata, inviata nella serata di domenica 24 all’Ufficio scolastico di Ravenna da mamme e papà che lamentano un difficile rapporto con la dirigente scolastica Maria Teresa Buglione, in città da circa un anno dopo aver guidato il liceo artistico Nervi Severini della capitale bizantina.
Le prime frizioni sono nate in autunno, quando si apriva la stagione delle iscrizioni in vista dell’anno scolastico in partenza il prossimo settembre. I malumori riguardavano la formazione delle classi di prima media con lezioni distribuite su 5 giorni: la cosiddetta «settimana corta». «I metodi utilizzati per costituire le classi sono parsi da subito poco chiari» spiega Alice Lucci, una dei genitori che assieme a Marica Cavallini, Alice Ravaglia e Paolo Dragoni ha dato vita al fronte della protesta. Poi il dissapore è cresciuto: ad inizio luglio è stata spedita una prima pec all’Ufficio scolastico (già Provveditorato) e nella serata di martedì 19 si è tenuto l’incontro alla sala dell’associazione Muda, a due passi da piazza Monti, seguita, in presenza o da remoto, da circa 60 persone: molti dei partecipanti hanno avuto modo di lamentarsi di qualcosa.
«La costante di tutti questi resoconti è l’atteggiamento non collaborativo della dirigente, la sua continua chiusura verso la richiesta di comunicazione e di ascolto» si legge nell’ultima pec inviata domenica 24 al Provveditorato. «Con questa comunicazione chiediamo inoltre che gli organi competenti, assunte tutte le informazioni necessarie, operino una valutazione complessiva del lavoro della dirigente scolastica Mariateresa Buglione nell’Istituto comprensivo di Alfonsine che, purtroppo, riteniamo non sia conforme agli interessi della comunità» recita la missiva. Le sottoscrizioni raccolte on-line sono 222 ma «se avessimo atteso qualche giorno, avrebbero potuto essere ben di più - spiega Alice Lucci -. Basti pensare che le persone iscritte al form online che chiedono di essere aggiornate sulla vicenda sono più di 400».
A riprova dei rapporti tesi, negli ultimi giorni sono anche arrivate le dimissioni di sei (in totale sono otto) rappresentanti dei genitori in seno al Consiglio d’istituto del comprensivo Corso Matteotti. (nella foto l'incontro di martedì 19)
MARIA TERESA BUGLIONE dirigente scolastica
«Tutti devono rispettare le regole,
alle critiche rispondo con i fatti»
«Alle critiche non bisogna rispondere con le parole, ma con i fatti e le cose realizzate. Primo punto, l’Ic di Alfonsine si sta lentamente trasformando negli spazi ed aprendo a nuove progettualità nonostante le restrizioni che ha imposto la pandemia dovuta al Covid 19. Quest’anno sono stati realizzati una trentina di progetti nel ricco Ptof della scuola anche con l’aiuto di esperti esterni (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, esperti dei Due Luigi, esperti del Coni, esperti per la realizzazione di cortometraggi ecc). Sono stati vinti innumerevoli premi a livello nazionale grazie alla professionalità di docenti qualificati. E’ cominciata la ristrutturazione degli ambienti e l’apertura dei laboratori che in questo periodo estivo si stanno ultimando. (Laboratorio di informatica scuola secondaria primo grado con annessa aula Stem e robotica, laboratorio Stem scuola primaria, nuovi arredi per la scuola della infanzia, aule relax e hall di ingresso per una migliore accoglienza dei bambini). Sono stati realizzati progetti innovativi come ad esempio il progetto di inglese per la infanzia, realizzato da tutte le insegnanti e in tutte le sezioni in collaborazione con il servizio Marconi dell’Usr dell’Emilia Romagna. Abbiamo avuto accesso ai fondi europei Pon con l’istallazione delle digital board nelle aule (lavagne innovative digitali). Secondo punto, il rispetto delle regole e dei principi. Esistono delle regole che vanno rispettate da tutti, anche dal dirigente scolastico che esegue e dà forma sempre a ciò che viene deciso negli organi collegiali. La tutela di tutti, anche delle fasce più deboli, anche di quelli che non hanno voce sui social o sul web deve essere un priorità anche se questo scontenta alcuni. Le regole nello specifico non vengono definite dal dirigente scolastico, ma dal Consiglio di istituto composto da tutte le componenti (genitori, docenti e Ata). E il Consiglio di istituto nella sua interezza ha accolto le richieste di un considerevole numero di genitori con la introduzione di un nuovo tempo scuola a 5 giorni con sabato a casa. L’applicazione di questo nuovo orario però non può avallare scelte di tipo elitario, la costituzione di classi non equilibrate nelle fasce e nella loro composizione solo per accontentare questo o quel genitore, perché uno dei criteri per poter lavorare nella scuola attraverso una didattica che porta a risultati di eccellenza è mettere in condizione la classe docente e gli studenti di operare nella migliore delle condizioni. E questo non è possibile senza una composizione equilibrata delle classi».