Versalis (Eni) in Regione conferma la ricerca di un partner: «Centrali Ravenna e Ferrara». Le reazioni
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Versalis, ex Polimeri Europa, che conta oltre 750 dipendenti e rappresenta la più importante delle 14 società chimiche del Gruppo Eni, sta cercando un partner internazionale. Lo hanno ribadito i dirigenti del gruppo in un vertice che si è tenuto in Regione martedì 17 novembre scorso con gli assessori Palma Costi (Attività produttive) e Patrizio Bianchi (Lavoro) e un rappresentante del Ministero dello Sviluppo economico. Il management di Eni-Versalis ha confermato «di essere alla ricerca di un partner internazionale con connotazione industriale e di considerare i poli di Ferrara e Ravenna strategici rispetto al settore petrolchimico; allo stesso tempo l’azienda dichiara di volersi riposizionare sul mercato internazionale». Connotazione industriale che però non viene confermata dai rumors di Borsa che vorrebbero invece il fondo d’investimento statunitense Sk Capital in pole position per acquisire la maggioranza dell’impresa.
«Si ribadisce la strategicità dei siti emiliano romagnoli rispetto al settore della chimica - commenta il consigliere regionale Gianni Bessi -, ma servono valutazioni più ampie per una strategia complessiva dell’intero quadrilatero padano, che comprende anche i siti di Mantova e Porto Marghera. Ci uniamo alla Regione nel chiedere che il Ministero dello Sviluppo economico rivolga particolare attenzione alla questione. Questo settore conta professionalità ed eccellenze riconosciute a livello internazionale e migliaia di occupati, la questione va ben oltre i confini locali».
«I dirigenti hanno confermato la valenza strategica dei due stabilimenti e i programmi di sviluppo e di investimento previsti in linea con l’andamento del mercato di riferimento - dichiara il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci -. Il settore della chimica è molto importante per Ravenna. L’ad De Scalzi ha affermato che Eni sta nella chimica se l’Italia la vuole. Ravenna la vuole».
In ballo a Ravenna ci sono oltre 200 milioni di euro di investimento «per la linea Sbr Solution che dovrebbe produrre gomme green di seconda generazione in quanto a minor attrito e che sono quelle richieste dai maggiori gruppi del settore: Michelin, Pirelli, ecc. - spiega Lorenzo Zoli, segretario della Femca Cisl Romagna -. Per ora Versalis ha spostato l’investimento in avanti nel tempo, al 2018. Questo significa che la produzione a regime inizierebbe non prima del 2020. Tempi biblici per cui non ci può essere certezza. L’ingresso di un fondo finanziario straniero ci preoccupa perché per sua natura fa investimenti a breve termine, ma se entrasse con lo scopo di mettere i soldi per gli investimenti, ne saremmo ovviamente contenti. E’ cruciale però che il controllo rimanga italiano, altrimenti si rischia la scomparsa del settore com’è accaduto per il Pvc, col risultato che oggi le imprese che lo utilizzano hanno problemi di approvvigionamento e il costo è raddoppiato. La chimica di base è strategica per molte filiere manifatturiere italiane. Prendiamo atto, pur senza condividere la scelta, della modifica epocale di Eni in oil company su 80 Paesi, ma subentri nella chimica il Fondo strategico italiano com’è accaduto con Saipem e altre realtà strategiche». (c.f.)