Incidenti stradali, Ravenna "maglia nera" in regione
Primi in Emilia-Romagna, ben al di sopra della media europea e quasi il doppio di quella italiana. Il primato che detiene Ravenna non è purtroppo di quelli invidiabili: stiamo parlando numero di incidenti mortali avvenuti nel 2014 (ultimo dato Istat disponibile) che in provincia si attesta sui 9,4 decessi ogni 100mila abitanti. Un dato in calo rispetto al 2013 (i deceduti sulle nostre strade sono passati da 41 a 37), ma quasi il doppio di quella nazionale che si attesa sui 5,6 decessi ogni 100mila abitanti e soprattutto molto più alta della media regionale. Solo Piacenza e Ferrara (con la quale condividiamo strade killer come la statale 208 Romea) si avvicinano al numero di morti sulle strade che registriamo in provincia, rispettivamente con 9,3 e 8,8 decessi ogni 100mila abitanti, mentre la provincia di Forlì-Cesena si attesta sui 5,3, Rimini sui 5,7 e persino Bologna si ferma a quota 7,9 morti ogni 100mila abitanti. «E il 2015 non promette bene – rincara il presidente dell’Asaps, associazione ‘Amici della Polstrada’ (molto attenta agli Osservatori nazionali sull’incidentalità), Giordano Biserni -. Quest’estate abbiamo assistito ad un ritorno della mortalità in orari notturni e ad un aggravamento della pirateria stradale. A Forlì siamo già arrivati allo stesso numero di morti del 2014 e siamo solo a novembre. Dubito che a Ravenna vada meglio». Anche perché effettivamente la nostra provincia assieme a quella di Ferrara, spiega Biserni, ha una forte «vocazione» infortunistica: «Colpa innanzitutto del sistema strade con un tracciato che certamente accoglie moltissimi turisti ma anche arterie, come la Romea e la statale 16, dove circolano mezzi diversi (dal tir al motociclo), le velocità sono elevate e soprattutto mancano quelle rotonde per l’immissione che in tanti aspettano. Oltretutto nella Bassa ravennate, soprattutto nella zona attorno a Sant’Agata sul Santerno si registra il maggio numero di automobili per abitante». A Ravenna, infatti, è particolarmente alto il numero di mortali, mentre il numero di incidenti rilevati sono sostanzialmente stabili (1.722 nel 2014 con un calo dello 0,5%) e quello dei feriti è in calo (2.386, -2,9%) rispetto al 2013. Oltretutto il dato è in media con quello regionale e con quello delle altre province della Romagna (a Rimini si conta 1 incidente ogni 100mila abitanti, a Ravenna, uno ogni 227, a Forlì uno per 241). «L’analisi andrebbe certamente approfondita – avverte Biserni – perché è vero che il sistema strade incide, ma potrebbe agire su questo dato, migliorando la segnaletica e l’illuminazione e soprattutto aumentando il numero di agenti sulla strada. Tra le cause principali degli incidenti c’è l’uso del cellulare al volante, le cinture di sicurezza non indossate e l’abuso di alcool e stupefacenti alla guida. E si tratta di violazioni rilevabili solo con la presenza fisica in strada delle pattuglie. Le ‘ciliegie basse’ sono finite: ormai quel che si poteva rilevare e prevenire con l’uso della tecnologia è stato messo in campo. Ora servono uomini sulle strade». (Daniela Verlicchi)