Rosetti Marino, 13 settimane di cassa integrazione per 250 lavoratori dopo 35 anni
La crisi globale dell’oil&gas pesa anche sulle eccellenze del settore. E’ il caso anche della Rosetti Marino di Ravenna (nei cui cantieri vengono progettate e costruite piattaforme offshore e navi di servizio soprattutto per il settore) che ha attivato la cassa integrazione ordinaria per 250 lavoratori (su circa 350 persone in organico) dopo 35 anni che non ne faceva utilizzo.
«La procedura era stata aperta altre volte, ma riuscirono sempre ad evitarla grazie a nuovi lavori - spiega Milco Cassani, segretario della Fiom Cgil -. Questa volta la crisi del settore petrolifero persiste, con fattori nazionali e internazionali ad aggravare il tutto. Il prezzo del petrolio ai livelli attuali fa sì che alcune attività e investimenti che le oil company in giro per il mondo hanno in programma di fare, vengano rinviate nel tempo e non si sa nemmeno di quanto. Per questo si ha un rallentamento delle commesse. Il tutto è aggravato dalle enormi tensioni geopolitiche internazionali».
Ad agosto la produzione rallenterà con l’utilizzo delle ferie, mentre al rientro la cassa integrazione varierà a seconda dei centri di costo e delle attività: per alcuni sarà anche, in qualche periodo, a zero ore, mentre per altri più leggera. «Dipende da quanto lavorano i vari reparti - continua Cassani -. Rosetti Marino ha una struttura produttiva che è fatta anche molto di appalti e subappalti che, nei momenti di grande fermento, raddoppiano il personale. Quindi anche loro hanno già pagato o stanno pagando il prezzo di questa crisi di settore. Monitoreremo insieme all’azienda se queste 13 settimane serviranno per traghettare le fuori da questa situazione, considerando anche che hanno messo in campo delle politiche commerciali molto aggressive». (c.f.)