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«In questo festival Opera abbiamo cercato di collegare due filoni cruciali per il nostro futuro. Da una parte la legalità, intesa come contrasto alla mafia e come necessità di avere una nuova legge sugli appalti, su cui come Cgil stiamo portando avanti una raccolta firme. Dall’altra volevamo anche affrontare il tema della terra e del mondo bracciantile per il ruolo molto importante che ha ricoperto e ricopre tuttora nella nostra provincia sia per quanto riguarda l’occupazione, sia per la portata economica». Maura Masotti, segretario organizzativo della Cgil di Ravenna, illustra così i motivi che hanno portato alla scelta del filo conduttore tra legalità e mondo bracciantile per il festival Opera «Con le braccia e con l’ingegno» che entrerà nel vivo venerdì 29 e sabato 30, dopo «l’antipasto» di giovedì 28 al teatro Socjale di Piangipane.
Dunque sarà la terra il filo conduttore di Opera 2015. «Con la categoria della Flai abbiamo preso spunto dall’Expo per affrontare diversi ragionamenti e riflessioni legati alla produzione e all’economia del territorio, aggiungendo una riflessione sul lavoro, visto che l’esposizione universale non tratta l’argomento - puntualizza Masotti -. Nel dibattito di venerdì ci saranno ospiti importanti come Umberto Franciosi, segretario generale regionale della Flai Cgil, il sociologo Everardo Minardi e l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli. Darà spunti sicuramente interessanti il dibattito con il nostro segretario Costantino Ricci insieme a Lorenzo Cottignoli e allo storico Andrea Baravelli sulla nascita, ruolo, evoluzione e com’è cambiato oggi il movimento bracciantile».
Sulla legalità «abbiamo cercato l’incontro con i giovani e dopo la proiezione del film ‘I cento passi’ al Socjale nella sera di giovedì 28, Giovanni Impastato racconterà ai ragazzi, nell’aula magna del liceo scientifico Oriani, il ruolo di Peppino e delle cooperative di Libera Terra nella lotta alla mafia - continua -. Su questo tema sarà molto interessante anche la testimonianza di Carmelo Pecora che porterà in scena «L’urlo di maggio». E’ un ex poliziotto che il 9 maggio 1978 si trovò prima a Roma e poi in Sicilia durante la scoperta degli omicidi di Aldo Moro e Peppino Impastato».
Evento ormai consolidato, la quinta edizione di Opera porta avanti l’idea originaria «di apertura all’esterno e di confronto con associazioni e cittadini che si avvicinavano al sindacato non nel suo lavoro tipico, ma anche come forma di dialogo - conclude Masotti -. Perché un festival che unisca lavoro e cultura? Fin dalla sua nascita, da Giuseppe Di Vittorio in avanti, alla base della Cgil ci sono le tematiche legate al lavoro, ma non solo: la promozione sociale e della cultura hanno un ruolo cruciale. Quest’anno non abbiamo organizzato il concorso artistico, ma abbiamo fatto comunque una mostra al piano superiore della Camera del Lavoro di Ravenna con le opere dei primi 4 anni e quella del 2012 ‘Il lavoro e la bonifica’ al piano terra».
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