Lidi, il risiko dei bagni, fra nuove gestioni e cambi di proprietà

Dopo alcuni anni di declino, e nonostante le incertezze della Bolkenstein, a Marina di Ravenna si torna a parlare di nuove proprietà e cambi di gestione. La prima novità è quella del Marina Bay, lo stabilimento andato alla costituenda Ati di Alessandro Zangaglia e Carlo Monaco. I due imprenditori locali - il primo proprietario del Bbk e fondatore dello storico Santa Fè, il secondo del Wave - hanno stretto un accordo di collaborazione con il faentino Damiano Donati, che nella gestione del nuovo bagno si occuperà della parte amministrativa e dell'aspetto finanziario. Tecnicamente, infatti, il bando è stato vinto dai due, che hanno stretto una collaborazione con Donati. «Da faentino, e quindi da osservatore esterno, ho visto in questi anni il calo subito dalla località - racconta Donati -; di conseguenza ho voluto affrontare la sfida di fare qualcosa per Ravenna. Ho quindi posto in essere l'idea di riqualificare un'offerta che, per Marina, potrà fare la differenza». Il bagno, che cambierà nome, sarà operativo dalla prossima stagione e, si calcola, darà lavoro ad una trentina di persone. A firmare il progetto sarà l'architetto Fabrizio Fontana, che ha privilegiato l'aspetto ad «impatto dolce», condiviso dalla proprietà. «Il nuovo bagno - spiegano gli imprenditori - vorrà essere un rinnovato manifesto turistico culturale non solo per il turismo locale, ma anche per l’intera costa, in linea con i “desiderata” dell’Amministrazione comunale che , nella ricerca di una proposta di riqualificazione, ha sempre lasciato intendere di gradire un progetto attento all’ambiente ed al “sociale”». Il Marina Bay, che sarà aperto tutto l’anno, verrà organizzato come un villaggio tematico, all’interno del quale membri della stessa famiglia potranno svolgere attività diverse. Lo sport ed il benessere, in ogni caso, saranno protagonisti». L'intento è quello di portare al suo interno eventi di grande richiamo, quali finali nazionali ed internazionali di discipline sportive che si praticano sulla sabbia, costruendo appositi campi da beach (volley, soccer, tennis e rugby) e coprendone un paio per consentire la pratica degli stessi anche nel periodo invernale. Non mancherà, infine, la parte legata alla movida, anche se l'idea è quella di offrire un intrattenimento soft fatto di aperitivi e musica fino alle ventiquattro, «senza entrare in concorrenza con i locali che, nella notte, concentrano la loro attività». Per favorire la frequentazione del bagno da parte degli studenti iscritti alle facoltà locali, verrà infine sottoscritta una convenzione con l'università di Ravenna. Per quanto riguarda un esempio di affitto d'azienda ci si deve invece spostare al Baloo Beach di Punta Marina, dove Michele Lombardini e socio si sono lanciati in una avventura nuova per entrambi. «Veniamo da esperienze diverse - spiega Lombardini - e posso dire che da fuori non si immaginano tutti gli aspetti di cui si deve tenere conto. Oltre alla parte burocratica e a quella organizzativa c'è quella realmente operativa. Gli aspetti sono diversi, ma ad oggi siamo contenti della scelta fatta». L'obiettivo, al termine dei due anni, sarà quello di acquistare il bagno, così come è avvenuto per Joannes Donati, che a Lido Adriano ha comprato lo stabilimento Luna. L'acquisto è avvenuto all'indomani dell'allagamento che ha messo in ginocchio il paese. E pensare che solo pochi giorni prima Donati e la moglie avevano firmato per la semplice gestione. «Per ora siamo soddisfatti - racconta Donati -. Abbiamo inaugurato il 25 aprile ed è venuta molta gente: in fondo l'importante era ripartire. Nella località, dopo l'esondazione dei mesi scorsi, c'è voglia di rimettersi in moto. Ora speriamo solo che il tempo ci assista. Certo, siamo all'inizio e sicuramente qualche errore lo faremo, ma di sicuro ce la stiamo mettendo tutta». «Nonostante le incertezze della Bolkenstein qualcosa si muove - osserva Riccardo Santoni, responsabile turismo per Confesercenti -; certo, qualche rassicurazione in più, rispetto allo scorso anno, da Roma e da Bologna è arrivata, ma si continua a rimanere alla finestra». (Federica Ferruzzi)
MARINA DI RAVENNA | Barbara Pironi riapre la Duna degli Orsi
Si chiamerà ancora Duna degli Orsi, ma riaprirà nella prima settimana di giugno sotto nuova gestione. La nuova proprietaria di uno tra i più noti stabilimenti di Marina di Ravenna sarà Barbara Pironi, che si è lanciata nella nuova avventura insieme alle figlie di 21 e quasi 18 anni e al marito. Quarantaquattro anni, Pironi si definisce «ravennate doc» alla prima esperienza. «Ho lavorato come impiegata - racconta - ma ad un certo punto ho deciso di mettermi in gioco. Non ho mai lavorato in questo settore, ma posso compensare con l'entusiasmo». Decisa a portare avanti la filosofia che ha contraddistinto gli ultimi anni del bagno - «daremo spazio al biologico, allo yoga e avremo anche un'area cani» - Pironi al momento viene indirizzata dai suggerimenti dell'ex proprietaria Manuela Francesconi. «Al momento - spiega - è la stagione la preoccupazione principale. Per quanto riguarda le problematiche legate alla Bolkenstein, ci penseremo quando sarà il momento. Per il momento sono fiduciosa e credo nelle grandi potenzialità di questa località».
PORTO CORSINI | Alessandro Marchiani, nuovo proprietario del «Que Vida»
Da Savio di Cervia a Porto Corsini per inseguire il sogno di gestire uno stabilimento. Alessandro Marchiani ha 26 anni e, dopo avere trascorso tutte le estati nel campeggio di Porto Corsini, ha deciso che era ora di guardarsi intorno. E così ha fatto, acquistando, insieme alla famiglia, l'ex «Mama Rumba», oggi «Que Vida». Già proprietari di negozi alimentari, tabacchi ed edicole nei campeggi di Punta Marina, Marina di Ravenna e Porto Corsini, i Marchiani hanno esperienza nel settore grazie ad uno zio che, per anni, ha gestito uno stabilimento a pochi metri di distanza. «L'idea di stare al mare tutto il tempo mi è sempre piaciuta - racconta il titolare - ed è per questo che ho deciso di lanciarmi in questa avventura. Con me, comunque, ci sono mia sorella e, indirettamente, i miei genitori. Lo so, il periodo non è facile, ma sono ottimista come sempre». Famoso per le feste afro, oggi il nuovo stabilimento punta invece su musica completamente diversa, passando dal garage all'indie. «Ritengo che Porto Corsini sia una buona scommessa: qui c'è una bella spiaggia, i parcheggi sono tanti e il territorio è ancora selvaggio».