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Una scena da Far West con 10 bossoli rimasti a terra. Poco prima della mezzanotte del 16 maggio, i carabinieri sono stati allertati dal personale del 118 di una sparatoria in corso nel parcheggio del pronto soccorso. I militari sono prontamente intervenuti ed hanno rinvenuto diversi bossoli. Nel frattempo in centrale è arrivata la chiamata di un cittadino albanese residente a Porto Fuori che denunciava di essere stato preso di mira, mentre si trovava nella sua auto nel parcheggio del pronto soccorso e raggiunto da alcuni colpi. L'uomo si era recato in ospedale per accertarsi delle condizioni di un connazionale che l'aveva avvisato che era in ospedale per un forte mal di testa dopo aver battuto la testa cadendo mentre si trovava al bar, ma i due non si erano incontrati perché l'uomo si era allontanato in auto dopo esser stato preso di mira nel parcheggio. Il personale medico ha rinvenuto un piombino di fucile ad aria compressa conficcato nel cranio e l'uomo ha raccontato che era stato il figlio, involontariamente mentre stavano giocando a sparargli più di un anno fa. I carabinieri hanno effettuato i rilievi trovando diversi bossoli sparati da una semiautomatica calibro 9 ed hanno effettuato diverse perquisizioni domiciliari inoltre e stanno indagando per capire come, l'chi ha sparato, abbia saputo della presenza dei due cittadini albanesi al pronto soccorso. L'auto bersagliata dai proiettili è stata portata in Questura per gli accertamenti.Nel parcheggio dell'ospedale è stata trovata anche una maglietta insanguinata che, al momento, non si sa a chi appartenga.
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