Venerdì 15 la «cena itinerante» del Distretto A

Federico Savini«L’idea più geniale degli ultimi anni» la definiscono in coro il vicesindaco Massimo Isola, il presidente della Fondazioen Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza Alberto Morini, Patrizia Traversari della Banca di Romagna e Maria Bianca Canepa del Distretto A. Si parla di Faenza, naturalmente, e a dirlo sono persona coinvolte direttamente ma non si può non concordare con loro per lo meno sul fatto che la formula della Cena Itinerante del Distretto A, che tornerà a Faenza venerdì 15 tra corso Garibaldi, via della Croce, via S.Ippolito e via Sarti, sia originale e soprattutto «molto faentina». Oggi possiamo dirlo dopo che altre esperienze (dal pic-nic in piazza a «Tutti pazzi…» e «Fa Gusto», ma anche «Lugo in tavola» fuori confine) hanno quanto meno preso spunto da un’idea che nel 2010 propose il compianto Valter Dal Pane, «E che subito mi sembrò brillante - dice oggi Maria Bianca Canepa -, ma folle da realizzare. E invece in cinque anni ne abbiamo fatto sette edizioni».
L’ottava edizione della cena del «distretto ad alta densità artistica» di Faenza, dedicata al tema della «complicità», aprirà ai cittadini la bellezza di 44 spazi, tra cortili, abitazioni private, studi d’architettura, botteghe, musei e ristoranti, coinvolgendo 27 professionisti della ristorazione ed altrettante cantine, per la parte vinicola. Tutte proposte che la sera del 15, dalle 19, comporranno un ampio a variopinto menù a tappe. In pratica si può scegliere sulla carta cosa consumare, recandosi poi di spazio in spazio, meglio se dopo aver prenotato info 0546/668354). Che la formula, sulla carta, sia sembrata macchinosa e difficile da realizzare nel 2010 non deve stupire, ma sono stati poi i faentini a decretarne il successo e l’esportabilità.
«Un’idea innovativa ed efficace - sintetizza Alberto Morini -, perché mette in sinergia l’arte a 360 gradi e la cucina, creando nuove opportunità di lavoro, valorizzando i luoghi della città, coinvolgendo il tessuto sociale e le scuole e facendo uscire di casa i cittadini per farli riappropriare della città. Nel complesso è un modo geniale di sfidare le consuetudini».
Impossibile sintetizzare gli eventi e il menù, basti dire che alle 18.30 in via Marini sarà inaugurato il murales dell’artista portoghese Daniel Eime, vincitore dell’Urban Art Contest, e dalle 19 partirà la cena itinerante. Tra le portare ci saranno i «Romagna fonzies» (passatelli fritti) all’Emmestudio, il cannolo romagnolo con lo squacquerone allo studio Kotliarski, le piadine vegane dell’Arbusto a Sant’Ippolito, il crostone casereccio dello Zingarò, il pomodori verdi fritti della scuola Today e i dolci di Aiuto Materno, onlus che assiste le madri in difficoltà a Palazzo Balla.
Tantissimi gli artisti coinvolti: Cesare Reggiani nel suo studio, Raffaella Du Vaio in via Fadina 19, Martino Neri al Rione Nero (che torna nel percorso della cena), Enrico Versari all’hotel Vittoria, Fiorenza Pancino al Dec e ancora la fototeca manfrediana a Sant’Ippolito e poi i musicisti: Blu Torpedo alla Bottega del Buongustaio, Lady Bug Yard a Sant’Ippolito e Silvio Zalambani allo studio Papadopulu. Inoltre si terrà un’anteprima del week-end di «Buongiorno Ceramica» con la collettiva Ceramic Food & Design al Magaze.
Ed è anche grazie all’inserimento in questo programma e alla pronta diffusione del volantino che alla Cena Itinerante 2015 si attendono migliaa di persone. Per quel che può valere, la pagina facebook dell’evento conta il quadruplo dei presunti partecipanti rispetto all’anno scorso. Ci sarà forse da fare anche qualche coda itinerante, ma la città così «aperta» la si vede una volta all’anno.
Un concerto per Giancarlo
Anche il «nostro» Giancarlo Bagnaresi, agente di settesere scomparso poco più di un mese fa e arcinoto in città, sarà tra i protagonisti della cena itinerante. Venerdì 15, infatti, all’enoteca Astorre ci sarà un concerto in sua memoria, con i Delavega di Antonio Gramentieri, che proprio in questa redazione conobbe Bagnaresi, e tanti amici che interverranno per ricordarne lo spirito, le gesta e l’umanità.