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E' stata licenziata senza giusta causa poi reintegrata dal giudice Roberto Riverso, dopo un anno. La dipendente dell'azienda Lidl che occupa circa 400 dipendenti a livello provinciale era stata licenziata poiché , a seguito di un infortunio, la donna era stata considerata non idonea al lavoro dal medico aziendale. ma la lavoratrice aveva impugnato il licenziamento ottenendo il reintegro e le mensilità arretrate non pagate. Ad oggi, da quel che ricostruisce Filcams Cgil di ravenna, l'azienda ha pagato il pregresso, l'ha riassunta e l'ha messa a libro paga mensile, ma non le ha trovato alcuna posizione lavorativa in nessuna mansione. Un comportamento «incomprensibile», come da definizione del sindacato che crea problemi di dignità della persona concorrendo ad una situazione di stress, nata dopo il licenziamento non giustificato. Inoltre «la situazione inaccettabile è rappresentata dal fatto che l'azienda non sta rispettando la sentenza del giudice del lavoro di reintegrazione della lavoratrice, immotivatamente». L'azienda si è «giustificata» sottolineando di non voler rivedere tutto l'organico a livello provinciale. Ma la Filcams Cgil ha, invece, chiesto che Lidl dia «seguito alla sentenza del giudice del lavoro e attui un pieno reintegro, con il riconoscimento delle mansioni della lavoratrice».
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