I contendenti sono tutti pronti a darsi battaglia. Alle prossime elezioni comunali di maggio (data più probabile domenica 31), potranno arrivare ad essere nove i candidati in campo. Diverse personalità, per estrazione ed appartenenza, che si giocheranno la corsa a guidare la città nel quinquennio 2015-2020. Una sfida non facile che attraversa una città che non sta certo attraversando un periodo particolarmente florido e fiorente. Crisi economica, sicurezza, integrazione, sanità, welfare locale sono ambiti e temi che vedono la politica quotidianamente confrontarsi, a volte con toni accesi e duri, ma che danno il segno di una comunità in evidente stato di agitazione permanente. Fermento che un così ampio numero di probabili liste in campo, adesso lo scoglio è la raccolta delle firme, dimostrano in maniera chiara e lampante questa inedita frammentazione politica.
Giovanni Malpezzi (Pd, Insieme per cambiare, La tua Faenza, Psi, Pri, Idv).
Il sindaco uscente tenta il bis. La candidatura, vagliata e approvata dal Pd lo scorso fine gennaio, ha fatto quadrato dopo lo scivolone politico legato all'ordine del giorno sulla famiglia naturale in consiglio comunale di dicembre. Oltre all'appoggio del partito del quale lo stesso è diventato membro nel gennaio 2014, Malpezzi ottiene l'appoggio degli alleati della coalizione uscente. Oltre ai partiti del centrosinistra (Psi, Pri e Idv) c'è anche la lista civica che lo ha lanciato nel 2010 «Insieme per cambiare». E' di queste ore la decisione di appoggio esterno della lista centrista, oggi all'opposizione, «La tua Faenza». La nuova partita che si giocherà non sarà semplice visto che Malpezzi è stato rimproverato, da più parti, di aver tenuto «un'impostazione per lo più ragionieristica e meno politica» nella gestione amministrativa.
Edward Jan Necki (Sel, Rifondazione comunista, L'altra Emilia Romagna, PdCi). Bancario quarantacinquenne di origini polacche, Necki è sposato con Alessandra Govoni (Sel). La candidatura è stata approvata dall'assemblea nella serata di martedì scorso così come il nome della lista che sarà «L'altra Faenza». Da questo nome e da questa nuova figura parte la sfida della sinistra radicale unita alla conquista di una rappresentanza in consiglio comunale. L'intenzione di scendere in campo non in appoggio a Malpezzi, almeno nel primo turno, ha avuto la sua accelerazione dopo la questione dell'odg sulla famiglia naturale e dopo il caso della Enomondo srl. In questi giorni si sta definendo l'apertura di una sede elettorale in corso Garibaldi.
Gabriele Padovani (Lega Nord, Padovani sindaco). Il giovane ex consigliere comunale della Lega Nord, essendo stato espulso dalla sala «De Giovanni» per assenze reiterate ed ingiustificate, prova di nuovo ad entrare a palazzo Manfredi. E lo vuole fare passando dalla porta principale: le urne. Sostenuto dall'intero Carroccio, Padovani è riuscito a catalizzare interesse anche da chi non ha la tessera del partito di Salvini. A suo sostegno è infatti nata una lista apparentata dal nome «Padovani sindaco». Scontata la campagna elettorale lanciata dal candidato leghista: sicurezza, faentinità e zero tolleranza con l'immigrazione clandestina.
Massimo Bosi (Movimento 5 Stelle). La carta giocata sul piatto dai pentastellati faentini, chiusa l'esperienza della lista «Fatti sentire», è quella di puntare sul 45enne, ex salumiere, Massimo Bosi. Una sorta di Guazzaloca in salsa manfreda. Pronta anche la squadra dei consiglieri pronti a raccogliere «consenso e voti tra i tanti delusi e arrabbiati del modus operandi amministrativo faentino». Sabato 21 marzo, alle ore 17, nel Dopolavoro Ferroviario di via S. Maria dell’Angelo saranno presentati candidati e punti principali del programma in un confronto diretto con la cittadinanza.
Tiziano Cericola (Rigenerare Faenza, Nuovo Psi, Fi). Commercialista, ex revisore del Comune, promotore dell'associazione Free Foundation, legato da sempre agli ambienti professionali e associativi della città è questo l'identikit del candidato dell'area moderata. Il nome è Tiziano Cericola. Il commercialista ha recentemente ottenuto l'appoggio del Nuovo partito socialista e della stessa Forza Italia. Quest'ultima pronta a sostenere Cericola anche con una lista esterna se la richiesta di far comparire i simboli del partito all'interno di quello di Rinnovare Faenza non dovesse essere accolta. I binari sul quale si sta realizzando il programma elettorale sono quelli della manutenzione della gestione della cosa pubblica e parallelamente della imprescindibile innovazione nella progettazione del futuro.
Alessio Grillini (Ncd, FdI, Udc, Faenza senza furti, Impegno civico Romagna, Faenza e Futuro). È stato il primo candidato a presentarsi alla città. Lo ha fatto presentando la lista «Io faentino» nell'agone politico nell'ottobre 2014. L'ex Fi oggi confluito nel partito di Alfano prova a giocare la carta della coalizione civico-politico. Un pout pourri che richiama l'attenzione dei faentini «verso un nuovo modo di fare e proporre soluzioni politiche ed amministrative della città». Confronto, ascolto e condivisione sono «i puntelli» sulla quale si basa la campagna elettorale di Grillini.
Claudia Berdondini («No piano sosta - per riavere Faenza»). La ribelle dell'Idv, la professoressa di sala «De Giovanni», la combattente «donna Valori» ha deciso di sfidare politicamente l'acerrimo nemico: Giovanni Malpezzi. Dopo aver lavorato per la vittoria nel 2010 di quello che la stessa Berdondini definisce come «il padre padrone» di Faenza la rottura è arrivata quasi subito. Già in rotta di collisione in fase di nomine degli assessori, da quel momento la Berdondini non ha smesso un attimo di fare opposizione. Prima sfruttando l'idea gramsciana che «il nemico va combattuto dall'interno» poi uscendone in modo plateale dopo la questione Piano sosta e referendum abrogrativo. Da quel momento la guerra è stata ed è totale. Manco a dirlo i temi forti della lista della Berdondini sono: rivisitazione del piano sosta, sicurezza, maggior
Mirco Santarelli (Forza Nuova). Forza Nuova è in campo da alcuni mesi. Obbiettivo: conquistare un posto in consiglio. Mirco Santarelli, candidato per la terza volta alle comunali faentine, ci riprova portando sul tavolo del dibattito i temi storici della destra: italianità, sicurezza e ordine pubblico, attenzione ad un welfare sociale comunitario e italianocentrico. Tra questi temi quello che sta più a cuore all'esponente della destra faentina sono l'applicazione di «misure alternative come mutui sociali, affitti a riscatto e ripensamenti organizzativi per gli alloggi popolari».
Emanuele Visani (Comitato Faventia). Il 34enne animatore dell'omonimo gruppo su Facebook è l'ultimo ad essersi presentato. Da anni il castigatore mediatico dal facile post ha dichiarato guerra a Malpezzi. Non manca giorno in cui la bacheca del profilo non viene tempestata da foto, post, pensieri e prese di posizione contro scelte dell'amministrazione. Molte delle quali, per non dire la stragrande maggioranza, legate al senso di insicurezza dei cittadini. Ad avere la massima attenzione da parte di Visani ci sono i temi legati al degrado urbano, microcriminalità, palio e gestione della macchina amministrativa. In questo caso con una minuzia di attenzione rivolta allo «spulciare le carte» che farebbe invidia al miglior revisore dei conti.
Riccardo Isola