Accoltellato per un debito di droga, due arresti
Sono finiti in carcere il 12 marzo, su richiesta del gip due tunisini che la sera del 1 febbraio accoltellarono un connazionale nel Borgo S.Rocco, in via Portonaccio a Ravenna.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile intervennero immediatamente sul posto la sera dell’accoltellamento, inviati dalla Centrale dopo che un
passante aveva chiamato il 112; inizialmente sembrò tutto chiaro, poiché tutti i presenti concordarono nella versione. Fu dunque arrestata una donna
brasiliana che ammise di aver dato i due fendenti alla vittima, un ragazzo tunisino: il movente, palese fin da allora, era legato al mondo della droga
e probabilmente ad un vecchio debito non onorato. Da quel momento però i militari hanno iniziato a scavare, procedendo a sentire tutte le parti
coinvolte, compreso il ferito e facendo emergere tutte le discrepanze che le varie versioni riportavano, facendo emergere racconti contrastanti e inverosimili.
Solo dopo una indagine certosina i Carabinieri hanno capito che la ragazza brasiliana, già con un amministratore di sostegno, si accollò tutta la
colpa, confidando anche nella sua parziale incapacità di intendere e di volere, per difendere il proprio fidanzato tunisino. Il lavoro dei militari
ha appurato che fu proprio il 29enne fidanzato della brasiliana a colpire per due volte il suo connazionale: quella sera,
dopo un banale diverbio consumatosi tra urla e minacce, è scattato qualcosa ed il tunisino ha aggredito la vittima armato di coltello, prima con un
colpo al braccio destro, poi con un colpo al torace. Nella circostanza il coltello fu passato da un altro ragazzo, un 28enne tunisino anche lui, che
concorrendo nell’aggressione si è reso anch'egli colpevole di tentato omicidio. Le dinamiche del fatto hanno consentito di dare un senso
alla vicenda, permettendo di comprendere il perché di comportamenti poco chiari fino a quel momento. I Carabinieri del Nucleo Operativo e
Radiomobile, analizzando i precedenti dei soggetti coinvolti, tutti con precedenti in materia di sostanze stupefacenti, hanno ricostruito contatti e
movimenti avvenuti in passato arrivando, così al movente dell’alterco: un debito di droga di alcune migliaia di euro non pagato.
Le attività dei militari, coordinate dal Pubblico Ministero, hanno portato alla richiesta delle due misure di custodia cautelare in carcere per i due
aggressori tunisini che, alla fine degli accertamenti, si è capito essere i reali autori del tentato omicidio. I due arrestati
sono così stati accompagnati presso la casa circondariale di Ravenna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.