Capanni: regolamento concessioni, 5 anni per riqualificare, asta nel 2029
Accordo bypartisan sulle concessioni dei capanni. Dopo mesi di discussione, nelle prossime settimane (probabilmente entro fine mese) il consiglio comunale dovrebbe approvare l’ultimo regolamento, quello delle concessioni, che mette ordine sull’intera materia. Il documento discusso lunedì 9 marzo in commissione congiunta (Territorio, Ambiente e Affari generali), anche grazie alle proposte di modifiche presentate da Lista per Ravenna e Lega Nord, mette sostanzialmente d’accordo Comune e capannisti e introduce importanti novità sulle modalità di assegnazione e sui tempi di concessione delle piccole casette sulle piallasse nelle quali tanti ravennati passano il week-end. Innanzitutto viene prorogato sia il termine per presentare i progetti di riqualificazione sul proprio capanno al gennaio 2017, poi i capannisti avranno altri 4 anni per completare i lavori; a quel punto chi risulterà in regola otterrà una concessione di altri 9 anni, al termine della quale verrà indetta l’asta pubblica per riassegnare i terreni. Un tempo che capannisti e opposizioni hanno ritenuto «congruo» per incentivare effettivamente la riqualificazione dei manufatti, perché i proprietari avranno il tempo di ammortizzare i costi della ristrutturazione, in media, spiegano i capannisti, 10-15 mila euro a capanno. Questo il destino dei terreni, ma la struttura in sé che fine farà? Il regolamento prevede che qualche mese prima dell’asta, il proprietario richieda ed ottenga una perizia giurata per quantificare il valore del capanno in sé: sulla base di questa stima i vecchi proprietari chiederanno un indennizzo a chi subentrerà nella concessione. Infine, nell’assegnazione all’asta dei terreni non conterà solo l’aspetto economico, ma ci saranno una serie di premialità per chi dimostra di aver partecipato a giornate e iniziative ecologiche. «Abbiamo raggiunto un buon equilibrio tra un quadro normativo che imponeva una riorganizzazione e il riconoscimento del valore sociale dei capanni. Abbiamo tenuto conto delle istanze dei capannisti e accolto spunti anche dalle opposizioni per mettere a punto un testo che soddisfa tutti i nostri stakeholders, con un incentivo importante a riqualificare queste importanti aree. I capanni sono una risorsa, già straordinaria che va valorizzata anche con un turismo sostenibile. Noi abbiamo iniziato mettendo un po’ d’ordine». Ma quanti capanni verranno riqualificati dei 350 presenti tra nelle piallasse Baiona e Piomboni? «Bè ora l’incentivo c’è e credo sarà utilizzato. Chi teneva un capanno solo per tradizione, probabilmente tra 6 anni perderà la concessione, gli altri hanno assicurato un uso di quasi 14 anni». Nei prossimi mesi il Comune avvierà un censimento per capire quali capanni non hanno una «conduzione adeguata», spiega l’assessore, quelli in disuso verranno riassegnati con l’asta «che bandirà la prossima giunta», quelli che risulteranno abusivi in base alle regole sancite dal regolamento edilizio varato a dicembre saranno abbattuti. Per gli altri, si apre la porta della riqualificazione e della valorizzazione. (r.c.)