Via libera al Piano operativo triennale e quindi agli espropri, ma le istituzioni (Autorità portuale, Comune, Provincia, Regione e Camera di Commercio) si sono impegnate - con un documento parallelo al Pot - a raccogliere e valutare tutte le proposte alternative che arriveranno a patto che non allunghino i tempi, siano giuridicamente percorribili e che non mettano a rischio i finanziamenti pubblici. A votare contro solo Andrea Gentili, il sostituto di Guido Ottolenghi (numero uno degli Industriali).
Era stato chiaro Galliano Di Marco nel ribadire la volontà di portare avanti il progetto «Hub portuale di Ravenna», seppure con qualche piccola modifica nelle aree, per la strada tracciata da quando si è insediato al timone dell’Autorità portuale: «O si approvano gli espropri o ritiro la richiesta al Ministero dei Trasporti e chiudiamo qui il Progettone». Volontà ribadita più volte dalle istituzioni e dai lavoratori. Sulla necessità dell’approfondimento dei fondali anche gli imprenditori sono sempre stati convinti, meno della partita degli espropri che aveva portato alle polemiche dimissioni del presidente di Confindustria.
Christian Fossi
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