Un angolo di Ravenna al Festival di Cannes

Si chiama «La leggenda del muto organetto» il cortometraggio che parteciperà a fine maggio al Festival di Cannes nella sezione riservata agli short film, una vetrina importante per il mercato internazionale. Dietro questo film un cast e una location tutta ravennate: il regista Alessandro Pace ha colto così l'occasione per un omaggio: «al periodo che ho vissuto a Ravenna e allo studio di Fausto Fori (protagonista del corto nda). L'idea è nata proprio frequentando il suo studio: lui racconta sempre delle storie ed una di queste mi ha ispirato. Il corto è una trasfigurazione metaforica della storia iniziale che ho riscritto insieme a mio padre che è il soggettista. Ho scelto di narrarlo come un film muto degli anni '20, ambientandolo proprio nello studio di Fausto. Il film è in 4/3, in bianco e nero, girato con telecamere Red». Tra gli altri attori Francesca Viola Mazzoni, Bruno Bendoni, Marco Grilli, Francesco Serena.
Il film è una favola surreale dove la magia arriva, sotto forma di uno strumento musicale, un organetto, in un piccolo paese popolato da gente bizzarra. Un viandante malinconico e curioso, Fausto Fori, osserva le persone. Quando si entra nello studio di Fori, pittore e artista residente da anni a Ravenna, non si può non restare a bocca aperta, sembra di entrare in un rigattiere di altri tempi: un giardino che si apre in centro città con statue, manichini, piante e quadri. Qui è stato girato il cortometraggio che sfrutta quest'atmosfera fantastica, un po' felliniana e che, come spiega Fori: «rimanda a un mondo precario, dove si respira un tempo che non c'è più, una realtà fuori da tutto. Il proprietario di questo spazio mi ospita in attesa di vendere, sono fortunato a causa della crisi».
Fori è un'artista a tutto tondo, infatti spiega: «Non mi sono improvvisato attore, l'arte è sempre stata una delle mie passioni. A 40 anni, parlando con il mio amico Ivano Marescotti feci due o tre corsi proprio da attore e così mi sono trovato bene in questo ruolo che è stato quasi tagliato su misura per me dal regista».
La più grande soddisfazione di questo cortometraggio? Per Fori è stata la presenza di Enrica Fico, moglie di Michelangelo Antonioni, alla proiezione in anteprima al cinema Mariani: «Cannes è una bella soddisfazione, ma questa ancora di più. Enrica aveva portato l'oscar alla carriera di Antonioni ed è stata una grande emozione tenerlo in mano».