Corsini, assessore regionale: "Treni da Ravenna per Bologna e Milano"

Ravenna | 30 Gennaio 2015 Cronaca
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Da neanche un mese Andrea Corsini è passato dall'assessorato del Comune di Ravenna a quello della Regione, dove gli incarichi principali riguardano il turismo e il commercio. «In realtà - sottolinea l'assessore - il lavoro è iniziato da appena 15 giorni e insieme ai colleghi sto vivendo una fase di ambientamento e di lavoro intenso. Nei giorni scorsi Bonaccini ha presentato il programma di legislatura e ogni assessore ha dovuto consegnare un calendario dei lavori suddiviso in tre parti: primi 100 giorni, primo anno e intero mandato». Uno dei primi impegni, ultimo in ordine di tempo, è stato l'incontro con i sindacati dei balneari romagnoli, che gli hanno chiesto maggiore tutela nei confronti del Governo e rassicurazioni rispetto alla temuta Bolkenstein. Assessore, come è andato l'incontro? «I sindacati mi hanno presentato un documento e ho ribadito che la priorità sarà quella di tutelare la tipicità dell'offerta balneare. Ho assicurato che, nell'ambito della Bolkenstein, farò il possibile per salvaguardare il loro lavoro e il valore commerciale delle loro aziende. Rispetto a questa normativa la Regione non può legiferare, ma può esercitare un'azione politica nei confronti del Governo per migliorare il testo di legge. Di sicuro il clima è cambiato e c'è una maggiore collaborazione nel rispetto delle parti». Rispetto al nuovo incarico, quali sono le priorità su cui concentrarsi? «Per la regione il turismo è prioritario e strategico e sarà fondamentale per tutta la durata della legislatura. L'obiettivo è quello di portare il pil del turismo regionale, che oggi è all'8,6% del totale, al 10%. Per farlo, occorre riformare la legge quadro sull'organizzazione turistica regionale, che contiamo di approvare in assemblea legislativa durante i primi due anni. Il cardine sarà l'evoluzione dell'attuale impianto di legge partendo dalla valorizzazione di ogni territorio di Area Vasta. Le aree saranno o tre o quattro ma, a parte la Romagna e Bologna quale città metropolitana, le altre sono ancora in via di definizione. Poi c'è l'Expò 2015, su cui stiamo lavorando per cogliere tutte le opportunità che offre dal punto di vista turistico. La nostra regione, anche per vicinanza, si pone dopo la Lombardia come maggiore hub strategico ricettivo in grado di ospitare i milioni di turisti e visitatori che a diverso titolo si recheranno ad Expò». A Milano, però, bisogna arrivarci...Come farete con i collegamenti? «Anche per consolidare un salto di qualità rispetto ai trasporti stiamo lavorando per potenziare i collegamenti tra Rimini e Ravenna con Bologna e Milano. Dobbiamo però trovare le risorse, non basta la disponibilità di Trenitalia. Ancora non abbiamo il bilancio, ma dobbiamo lavorare per migliorare i collegamenti attuali. La cosa, però, non sarà semplice, visto che nel bilancio 2015 dovremo tagliare 570milioni di euro» A Ravenna su cosa si dovrà concentrare il suo successore? «Ravenna è inserita nel circuito delle città d'arte della Regione. I suoi 35 km di costa rappresentano una parte importante dei 110 km di costa romagnola. Invece di puntare sulla promozione turistica il Comune dovrebbe concentrarsi sulla valorizzazione delle proprie eccellenze e del territorio rendendo la città 'city user', ovvero fruibile dai cosiddetti cittadini temporanei. Si dovrebbero migliorare aspetti quali l'arredo urbano, il verde, le piste ciclabili, ma purtroppo il patto di stabilità non aiuta». Cosa le mancherà di più, lavorativamente parlando? «Mi dispiace non vedere l'inizio dei lavori del mercato coperto. Ci sono stati ritardi non imputabili al Comune: prima il contenzioso aperto con i commercianti, a cui si sono sommati i ritardi anche da parte di Coop, che ha avuto difficoltà a coinvolgere operatori esterni. Ora però le cose procedono, mi dispiace solo non avere poggiato la prima pietra. Spero almeno mi inviteranno al taglio del nastro». Dopo le polemiche sulle spese in Regione avete preso provvedimenti? Quanto arriva in tasca ad un assessore? «Già a partire dalla prima giunta ci siamo ridotti di oltre mille euro l'indennità di carica. Abbiamo attuato quasi otto milioni di euro di tagli, diminuendo anche le spese della macchina amministrativa. Altri tagli seguiranno nei prossimi mesi. Io, comunque, giro con la mia auto. Rispetto allo stipendio non saprei: la prima busta paga non è ancora arrivata...».
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