Daini in pineta: Sel interroga il ministro, ma il presidente della Provincia si appella alla legge

Ravenna | 25 Gennaio 2015 Cronaca
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Il Tar ha riconosciuto alla Provincia la regolarità della delibera relativa ai daini, ma nonostante questo le associazioni animaliste non si danno per vinte. Anche tra coloro che non hanno fatto ricorso - presentato da Animal Libération, Heart, associazione vittime della caccia di Roma - l'attenzione è alta. Spiega Fabio Valis, portavoce dell'associazione «Selvatici Ravenna»: «La sentenza è stata una 'brutta botta', ma ci si aspettava che finisse così, al punto che era già iniziata una raccolta fondi. Mesi fa il Tribunale aveva rigettato diverse petizioni e già si pensava di ricorrere in secondo grado. Personalmente abbiamo sempre puntato sulla dimensione politico-culturale, rispetto alla via giuridica o alle manifestazioni in pineta». Al momento sono due le richieste da parte dell'associazione alla Provincia. «Chiediamo un censimento per capire quale sia il numero effettivo di daini. In proposito ci sono dati divergenti e ad oggi non si sa a quali fare riferimento. Di conseguenza non è possibile stabilire quanti se ne possano abbattere». Oltre a questo Valis ricorda come l'associazione sia in attesa di una risposta da parte del presidente Claudio Casadio in merito alla richiesta di poter affidare i daini a privati. «Il 31 dicembre abbiamo consegnato una lettera al presidente chiedendo se avesse o meno richiesto al ministro la deroga per poter procedere in tal senso. In proposito abbiamo chiesto all'onorevole Giovanni Paglia, deputato di Sel, di segnalare la questione al ministro Galletti». Interpellato, il capogruppo ammette di essere in attesa di una risposta da parte del ministro e spiega: «Ritengo che si stia girando intorno al punto: la legge prevede l'abbattimento ma non la cessione a terzi, in quanto il daino è una proprietà indisponibile dello Stato centrale, pertanto la Provincia non può disporre di una cosa non sua. Di conseguenza è lo Stato che può cedere o meno i daini a terzi. Al momento sono in attesa di una risposta alla mia interrogazione, ma ritengo che debba essere la Provincia a chiedere la deroga. Non ho dubbi che a quel punto il ministro interverrebbe». Decisa la risposta del presidente Claudio Casadio, che sottolinea: «La legge vieta tassativamente la cessione di daini a privati, ma le leggi le fa il Parlamento: qualora lui derogasse, io non avrei problemi. Se questo punto venisse cambiato non vedo quale problema ci sarebbe, sempre ammesso che ci siano le condizioni. La legge non dice che gli enti possano chiederlo: se lo facessi per i daini, dovrei farlo anche per i caprioli, i cinghiali e per tutti gli altri animali selvatici. Perchè, visto che Paglia è tra coloro che approvano le leggi, non la chiede lui la deroga? Le deroghe le possono chiedere tutti e nessuno, non esiste una procedura in merito. Bisogna che intervenga qualcuno di superiore alla provincia, che applica solo le leggi fatte da altri». Parallelamente continua anche il dialogo che l'associazione «Essere Animali» sta portando avanti con la stessa Provincia per trovare soluzioni alternative all'abbattimento. «Anche noi condanniamo l'attacco diretto ai cacciatori, non ci piacciono le prese di posizione aggressive, preferiamo i toni bassi volti a favorire un dialogo costruttivo. Per questo siamo in contatto con il dirigente preposto, Antonio Venturi, con cui stiamo costruendo un percorso ragionato».
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