Andrea Voria
«L’ignoranza non deve mai mettere le mani sull’amore». È con questa frase che si può riassumere il contenuto del grande successo di Antonio Distefano, in arte Nashy, ragazzo di 22 anni di origini angolane, nato a Busto Arsizio ma residente da anni a Ravenna, dove vive con la famiglia. Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? è partito come e-book gratuito su Amazon dal 6 giugno scorso, e sulla piattaforma online ha superato i 10.000 download. Ma Antonio ora è pronto al grande salto: fresco di un contratto firmato con Mondadori, il giovane autore si appresta a sbarcare direttamente in libreria. Il 6 febbraio è infatti prevista la pubblicazione su carta dell’opera che ha letteralmente spopolato on-line.
Non si tratta propriamente di un romanzo. Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? presenta tra le sue pagine una grande varietà di tematiche, dalla storia di un amore contrastato - che costituisce la trama principale del racconto - all’isolamento, dalle incomprensioni con la madre della sua ragazza alle amicizie perse. Nashy scrive come se tenesse un diario, inserendo tra le pagine anche sms, Whatsapp, frasi perfette per uno stato su Facebook. È giovane e lo mostra, usando un registro molto colloquiale e trattando di temi molto vicini agli adolescenti di oggi, come la droga, ma anche lasciando trasparire sullo sfondo delle vicende la crisi economica, con la quale un giovane è oggi costretto a confrontarsi.
L’idea di scrivere il libro è balenata nella sua mente al termine della relazione con la sua ex ragazza, durata dieci mesi e terminata a causa dei contrasti con la madre. «Loro non mi potevano vedere – scrive Nashy -. Anzi, a dire il vero non mi hanno mai visto. Linda parlava a sua madre di Antonio, ragazzo che gioca a calcio, che scrive, che spesso va agli allenamenti, ma quando le fece vedere la mia foto la risposta fu: “È Antonio quello? Sarà Mohamed!”. Nella sua mente era inaccettabile che sua figlia fosse innamorata di un ragazzo diverso da lei». Antonio, infatti, è un ragazzo di colore, ma forse proprio questa è la sua forza più grande. È il punto d’incontro di due culture diverse, quella europea, o più propriamente italiana, e quella africana, alla quale si sente molto legato. «A loro è bastato sapere da dove provenissi per opporsi fermamente alla nostra relazione, per accusarmi di essere uno spacciatore quando non ho nemmeno mai fumato una sigaretta. Non potevo entrare nella loro vita. Antonio era diverso da loro e aprirgli le porte significava che in quelle porte, in futuro, anche altri sarebbero potuti entrare. Linda era un ostaggio della sua famiglia» dice in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook.
La passione per la scrittura l’ha sempre accompagnato durante la sua vita e il libro è solo l’ultimo atto di un percorso iniziato anni prima con l’amico Nizar Gallala, come lui italiano di seconda generazione, ma di origini tunisine. Sono anni che i due, infatti, girano nelle scuole del territorio con un progetto musicale chiamato Primavera Araba, in cui cantano e suonano canzoni originali ma anche classici italiani, interagendo con gli studenti sul tema dell’immigrazione e dell’integrazione fra culture.
I paragoni, ora come ora, si sprecano: in tanti l’hanno avvicinato a Fabio Volo per via dello stile, pieno di aforismi, come se fossero tanti post di Facebook collegati l’uno con l’altro. Quello che Nashy vuole, in fondo, è quello che vogliono tutti: coronare i propri sogni. La strada imboccata sembra quella giusta.