Domenica 7 settembre Quelli di Primola organizzano per le 16 un trebbo presso il nido “Alma al viento” di Oscar Dominguez. Il nido, realizzato lo scorso luglio in occasione dell’Arena delle balle di paglia, si trova a Cotignola lungo l’argine del Senio. Il ritrovo è alle 15.30 al parco 10 Aprile e in caso di maltempo l’iniziativa si svolgerà al teatro Binario (via Vassura 18/A).
Ospite del trebbo sarà Alberto Alberti, vecchio pellegrino d’Europa che ha consumato 18 paia di scarpe, forse 22. Camminando ha imparato molte cose, ma è così vecchio che qualcuna l'ha dimenticata. Verrà a raccontare qualcosa delle sue avventure; dirà della via Francigena, di chi ha incontrato e dei guai che gli sono capitati. Oggi è innamorato della via di pellegrinaggio più lunga che c’è, di 3000 km: la via ha un nome straniero, “Pilgrims Cross Borders”, e va dalla gelida Scandinavia al dolce sud Italia.
Il trebbo di domenica sarà anche un’occasione per parlare del futuro del fiume Senio, alla luce degli ultimi tagli a raso che sono stati eseguiti lungo i suoi argini, da Fusignano a Cotignola.
“Il fiume è un teatro all'aperto, un microcosmo, uno dei pochi rimasti accessibili al pubblico - dice Mario Baldini, presidente di Primola Cotignola -, dove il paesaggio racconta quello che siamo stati prima dell'avvento della modernizzazione e quello che ancora siamo in parte, grazie a quel deposito di ricordi e di immagini primordiali di cui troppo spesso ci dimentichiamo. Il Senio, quell’affluente che unisce la Toscana alla Romagna, che unisce il Dante fiorentino al Dante romagnolo, può diventare un fiume di teatro e di land art, che unisce il paesaggio agli artisti. L’Arena delle balle di paglia ha seminato nei suoi primi sei anni di vita arte e sogni in terra di Romagna. Ora, con lo stesso spirito Primola propone di allargare il progetto e l’esperienza dell’Arena all’intero percorso del Senio. Abitare cioè il paesaggio dei fiumi come un grande teatro naturale dove le golene possono diventare, d’estate, luoghi di musica e di narrazioni, di incontri dove l’arte e il paesaggio si fondono in una nuova visione. L’Arena delle balle e la camminata del 25 aprile “Nel Senio della memoria”, sono due esperienze di relazioni di comunità e fiume.”
“Tutto questo sarà più possibile se il fiume diventa un risorsa amica integrata nelle comunità - conclude Baldini -. La sicurezza idrogeologica, e quindi la manutenzione della vegetazione, è una priorità assoluta per tutti. Ben venga: ma i tagli a raso, dopo tanti anni di attesa, sono l’unica soluzione? Qualche albero o qualche pezzo di vegetazione, di questo ecosistema complesso e fragile, si poteva salvare, senza costi aggiuntivi? Quando si parla di partecipazione, la partecipazione è sensibilità, attenzione, confronto tra le varie anime del territorio. Su questi temi vorremmo che ci fossero un confronto e un dialogo vero tra le comunità e le istituzioni. Salvate almeno un solo albero di fiume per aprire un dialogo”.