Scrittura Festival chiude con Siti, Lilin, Malvaldi e Culicchia

Federico Savini
Esplorare ogni sfaccettatura dello scrivere contemporaneo per ritrovare un senso per la scrittura, capire cosa vale la pena scrivere (e magari anche leggere) e come farlo, nel mare magnum della parola che ci circonda, dalle risse mediatiche ai social network, dai blog autoriferiti e grafomaniacali alle colonne dei giornali, per chi ancora li legge. E’ plausibilmente questo l’ambizioso obiettivo dello Scrittura Festival di Ravenna, che dopo il coup de théâtre dell’apparizione di Luis Sepulveda e un’altra manciata di eventi (tra cui l’incontro con Antonio Moresco, scrittore tra i più grandi dell’Italia di oggi) entra in un fine settimana ad alta densità letteraria, con sei incontri con autori di statura nazionale e un corso di scrittura (da venerdì 23 a domenica 25, ogni mattina dalle 9.30 alle 13 alla biblioteca del Mar) affidato a tre esponenti di prestigio della narrativa del nostro territorio: nell’ordine Eraldo Baldini, Cristiano Cavina e Gianluca Morozzi.
Piatto forte di questa tre giorni conclusiva saranno però gli autori, a cominciare da Giuseppe Culicchia (venerdì 23 alle 18.30 in piazza Unità d’Italia, sede di tutti gli incontri) che dopo aver per prima decantato le tragicomiche sorti e progressive dei precari italiani nel miliare Tutti giù per terra, ha di recente pubblicato una sorta di ironica guida intitolata E così vorresti fare lo scrittore, utile vademecum per districarsi nell’impervia giungla degli scrittori wannabe di professione, e di tutto il colorato (talvolta spietato) mondo di editori, correttori di bozze e addetti stampa che gli gira intorno. Gli incontri delle 18.30 sono in effetti riservati alla scrittura non narrativa, così sabato 24 interverrà il giornalista Silvio Novelli, con le sue guide al bon ton della scrittura (collabora anche con la Treccani) e domenica 25 interverrà Daniele di Gennaro, deus ex machina di Minimum fax, in due parole la più importante casa editrice indipendente che opera in Italia da un bel po’ a questa parte.
Venerdì 23 alle 21 sarà la volta di Marco Malvaldi, che con la sua serie del BarLume ha indicato una nuova via italiana, disincantata, ironica e intricata, per la letteratura gialla. Sabato 24 toccherà al premio Strega Walter Siti, scrittore profondamente anticonformista e lucido osservatore del disfacimento antropologico del nostro presente, curatore di Pasolini per anni e da sempre esploratore della linea di confine tra romanzo e saggistica. Domenica 25 a chiudere il festival sarà Nicolai Lilin, lo scrittore-rivelazione di Educazione Siberiana, forte di uno stile crudo e disadorno, diretto al punto e capace di raccontare con vivida efficacia anche il terribile scenario della guerra in Cecenia, argomento centrale delle sue ultime pubblicazioni.