Consulta Faenza, Scarpelli presidente: «Il nostro sguardo oltre la crisi»

Faenza | 12 Aprile 2014 Cronaca
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«Non sono un comandante, ma un presidente con sei consiglieri, ognuno con una delega specifica». Claudia Scarpelli, neopresidente della consulta del Volontariato di Faenza, concepisce il suo nuovo incarico in maniera corale: «Ognuno ha un suo compito specifico, ed ho intenzione di prendere tutte le decisioni in maniera collegiale». Al suo fianco in questa avventura, ci saranno Elisabetta Cimatti (vicepresidente), Antonio Masi (tesoriere), Flavio Nadiani (segretario), Sauro Bacchi (responsabile della Festa), Bruno Boni (coordinatore dell’Unione dei Comuni), Roberta Calamelli e i sindaci revisori (Pier Franco Bandini, Vilma Zinzani e Stefano Rambelli). E sono tanti i cambiamenti in arrivo per il mondo del volontariato faentino. A partire della Festa del prossimo settembre, che probabilmente sarà di due giorni, anticipa la Scarpelli.
46 anni, faentina d’origine, la nuova presidente ha iniziato la sua storia nel volontariato con il Ceis, la comunità di recupero per tossicodipendenti di Ravenna: «Vivevo ancora con i miei genitori - ricorda - e abbiamo iniziato accogliendo in casa ragazzi che si stavano disintossicando». Uno stile di volontariato che poi ha proseguito anche quando ha incontrato Gabriella Ceriolini, fondatrice della Francesco Bandini di Faenza, che si occupa di ragazze sole e che hanno subito violenza: «Quando ho deciso di dare una mano, mi hanno chiesto di accogliere donne in difficoltà e mi è sembrato naturale». L’ultimo sì (in ordine di tempo) l’ha detto lo scorso 26 marzo, quando ha accettato di diventare presidente della consulta: «Anche quattro anni fa, alle scorse elezioni, avevo raggiunto un buon numero di voti, ma poi ho rifiutato perché non mi sentivo pronta. Non potevo dire di no per la seconda volta». Anche perché all’orizzonte, spiega, ci sono importanti cambiamenti da fare: «La Consulta riunisce una novantina di associazioni, che con la crisi spesso hanno dovuto rinunciare a risorse, strutture e attività. E la reazione è stata, per molti, di chiudersi un po’ sé stessi». Il primo obiettivo è quindi quello di far «alzare lo sguardo» alle onlus locali, spingendole a collaborare e a parlarsi, condividendo risorse,  magari sulla base dei tavoli tematici già attivi all’interno della consulta: «Anche quelli vanno rivisti - avverte Scarpelli - mi piacerebbe fossero più operativi». Altro obiettivo prioritario è la promozione sul territorio, soprattutto nelle scuole e tra i giovani: «E’ brutto dirlo, ma il volontariato comincia ad invecchiare, invece vorremmo tentare di far capire che non è un affare ‘da pensionati’». In quest’opera di rinnovamento si partirà con la modifica dello statuto delle associazioni faentine (risale al ’96) che verrà presentato a breve in assemblea: in arrivo piccole variazioni con l’accesso alla candidatura e al voto anche delle associazioni di promozione sociale.

Daniela Verlicchi
cronacaravenna@settesere.it

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