Il sacerdote 53enne di Casalborsetti, Don Giovanni Desio è stato arrestato la mattina del 5 aprile per violenza sessuale su minori. Don Desio che era finito sulla cronaca nazionale a metà febbraio quando, palesemente ubriaco,era caduto con il suo suv nel canale di Casalborsetti ed era stato salvato da alcuni parrocchiani, è ora accusato di adescamento ed atti sessuali con minorenni. Gli agenti della Squadra Mobile l'hanno arrestato in esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal sostituto procuratore Isabella Cavallari e firmata dal giudice per le indagini preliminari, Rossella Materia dopo un ampio quadro di riscontri avuti a seguito di un'attività investigativa solida concentratasi in primis sui contatti tra Desio e alcuni giovani parrocchiani. Pc e telefonini sono stati sequestrati alla ricerca di materiale pedo pornografico e sia il Questore, Mondelli che il Procuratore capo di Ravenna, Mancini hanno assicurato che le forze dell'ordine proseguiranno nella lotta finalizzata a contrastare gli abusi sui minori. Nell'ordinanza il gip ha evidenziato che "di fronte a figura con spiccata spregiudicatezza e capacità a delinquere con totale assenza di freni inibitori, la sua condotta poteva essere contrastata solo attraverso la misura estrema di cautela". Quindi carcere e non domiciliari. Dopo l'incidente con l'auto i parrocchiani avevano fatto una raccolta di firme per chiedere la rimozione di Don Desio.
LE REAZIONI
Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci ha scritto su Twitter « Oggi il cuore di Ravenna sanguina. Una carezza ai nostri bambini. Un abbraccio alle vittime. Ravenna vuole verità e giustizia, punizione dell'orco».
L’Arcivescovo di Ravenna-Cervia Mons. Lorenzo Ghizzoni, sconcertato per la notizia relativa a Don Giovanni Desio, accusato di abusi sessuali nei riguardi di minorenni, l'ha sospeso da tutti gli incarichi ecclesiastici ed esprime sincera vicinanza alle vittime e alle famiglie di quanti risultassero avere subito violenza. Nel contempo nutre piena fiducia nella magistratura al fine di un sollecito chiarimento dei fatti realmente accaduti, mentre conferma la totale disponibilità a collaborare con gli inquirenti per ogni fine di giustizia.
Infine invita tutta la comunità cristiana a un momento di preghiera per affrontare insieme lo sconcerto e il dolore per un così grave scandalo.