Porti, la proposta di riforma Pd: «Meno Autorità portuali, Ravenna c’è»

Ravenna | 02 Aprile 2014 Cronaca
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Diversa classificazione dei porti, riduzione delle Autorità portuali a 14 (oggi sono 23), competenze e ruolo delle stesse, e autonomia finanziaria «utilizzando tutte le forme di parternariato pubblico-privato previste dalla legge» (dunque investimenti infrastrutturali sì, ma senza appesantire troppo le finanze pubbliche) e confermando - grazie alla sua natura pubblica - la possibilità di attribuire ad esse parte del gettito dei tributi generati dai porti. Sono questi i pilastri sui quali poggia la proposta di riforma del sistema portuale messa a punto dal Pd, che è stata presentata martedì 1° aprile a Roma dalla responsabile Infrastrutture e trasporti del Partito democratico Debora Serracchiani. «Vogliamo coinvolgere tutto il cluster marittimo per la riforma del sistema portuale», ha dichiarato su Twitter durante l’incontro nel quale ha confermato che la riforma potrà arrivare entro l’anno (Qui il testo integrale).
L’onorevole del Pd Alberto Pagani, fra gli autori del progetto di riforma, sottolinea che «dopo lo stop per il cambio dell’esecutivo Letta, come Pd abbiamo presentato un documento al governo,  speriamo che in tempi brevi lo faccia proprio. Dal ministro Lupi ci aspettiamo una proposta legislativa (decreto o legge delega o entrambe). In questo nuovo contesto le Autorità portuali scenderanno come numero al massimo di 15, Ravenna non rischia nulla, manterrà una propria sede».
«L’esigenza che si intende soddisfare - così nella proposta di riforma di legge - è la razionalizzazione e migliore impiego delle autorità portuali, aggiornandone le funzioni attraverso la possibilità di integrarsi tra loro e con altri soggetti operanti nella filiera logistica, oltreché la semplificazione dei rapporti tra le diverse amministrazioni operanti nei porti e lungo la catena logistica».
Essenziale viene definito lo sguardo europeo della riforma: «Bisogna tenere conto dei vincoli derivanti dalle mappature della rete transfrontaliera dei trasporti Ten-T - si legge nella presentazione -. Nell’ambito di tale rete transeuropea dovrà essere adottato un piano nazionale dei trasporti e della logistica, atto di indirizzo strategico per la definizione dell’assetto della rete portuale e logistica».
E se la Serracchiani annuncia su Twitter, il presidente dell’Autorità portuale ravennate Galliano Di Marco, non è da meno: «La vera Riforma dei Porti italiani inizia oggi. Anzi, adesso», commenta durante la conferenza di presentazione fotografando col telefonino la vice segretaria Pd mentre annuncia i cambiamenti.

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