Elena Nencini
Che faccia ha l'Italia oggi? A questa domanda vuole rispondere la rassegna «Un Paese. Raccontare il presente italiano», dal 4 al 6 aprile in diversi luoghi di Bagnacavallo, come il convento di San Francesco, il teatro Goldoni, palazzo vecchio, ma anche la pro loco, il nuovo centro Acrylico o la libreria La Romagnola. Saranno gli scrittori a fornire riflessioni, racconti, pensieri su questo argomento per una ricostruzione identitaria capace di affrontare la crisi e le trasformazioni che l’Italia attraversa. A curare questo progetto culturale, nato con l'appoggio dell'amministrazione comunale, è il giovane Christian Caliandro, storico dell’arte contemporanea e studioso di cultural studies, con le idee molto chiare, che sottolinea «è nato tutto da una chiacchierata con l'assessore Ferrieri sul nostro presente, sulla ricostruzione dell'identità di un paese. Perchè l'Italia è un paese con la P maiuscola fatto di paesi con la p minuscola. È fatta di piccole comunità che riescono a costruire modelli funzionali e innovativi. Ne è uscito fuori un progetto che è stato costruito grazie alla partecipazione e alla collaborazione di tutte le associazioni cittadine».
Per questo agli incontri con gli scrittori – Marcello Fois, Antonio Scurati, Candida Morvillo, Cinzia Leone, Angelo Ferracuti e tanti altri che si alterneranno sabato e domenica per raccontare il loro sguardo sull'Italia – si alterneranno altri venti in diversi luoghi di Bagnacavallo cinema, visite guidate, letture per bambini e installazioni artistiche.
Riflettere sul presente per Caliandro è necessario: «L'idea è nata dell'esigenza artistica di capire qual'è il ritratto dell'Italia. Di questo presente che è molto diverso da altri tempi e da altri posti. Sono tempi sfuggenti, caotici, ma proprio per questo interessanti, ma di cui si fa fatica a trovare un proprio racconto. Spesso ci si rende conto di essere fuori sincrono. Abbiamo deciso di affidarci agli scrittori che meglio di politici od economisti, possono gettare uno sguardo sul nostro presente».
Cosa succederà è ancora difficile dirlo perchè agli scrittori è stata lasciata la massima libertà, solo due regole: «il macrotema del festival, cioè il presente – sottolinea il direttore artistico - e il tempo a loro disposizione, 15 minuti. Potranno leggere pagine edite o inedite o parlare a braccio. Non sono importanti gli scrittori in se per se ma il mosaico di pensieri che verrà fuori da questo insieme di frammenti».
Ad arricchire il programma della manifestazione anche il cinema con le proiezioni di: “Come l’acqua che scorre” di Fausto Pullano, “Un Angelo ispirato alle Elegie Duinesi” di R.M. Rilke e “Mancanza Inferno” di Stefano Odoardi, un viaggio dentro le macerie dell’Aquila dopo il terremoto del 2009. La proiezione del 6 aprile, quinto anniversario della tragedia, sarà introdotta dal regista.
Inoltre lo stesso Caliandro renderà omaggio alla figura di Leo Longanesi, mentre Simone Terzi parlerà di Cesare Zavattini.
L’infopoint dei diversi appuntamenti è alla Bottega Matteotti, in via Matteotti 26.
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