Manutenzione, «più strade a rischio chiusura»
Strade, il dado è tratto. Lo stato di salute della rete viaria comunale è ad un punto di non ritorno, spiega l’assessore al Traffico, Andrea Corsini: «O si sbloccano fondi, in particolare i 50 milioni di euro del nostro bilancio fermi per il patto di stabilità, o, tra qualche mese, saremo costretti ad interventi drastici, come la chiusura di alcune strade urbane e peri-urbane anche ad alto scorrimento, che stanno cedendo». Nel forese, su strade secondarie, è già stato necessario; in città le arterie che rischiano di più, stimano i tecnici, sono via Berlinguer, via Pascoli, via Trieste, Circonvallazione al Molino e anche le strade del porto, sulle quali però si spera di intervenire grazie ad un’opera co-finanziata da Autorità Portuale per 1,6 milioni di euro (vedi articolo sotto), per non parlare di viale Randi e delle vie del lungomare di Marina e punta, il cui manto non è ancora a livelli drammatici ma certamente è deteriorato.
E’ drammatico il quadro dello stato di salute delle strade comunali che deriva dalla mappatura effettuata nei mesi scorsi nell’ambito della gara per il Global Service, fortemente voluta dal Comune: «Il 70% dei circa 1200 chilometri di strade di nostra pertinenza – spiega Corsini – ha un indice manutentivo (quello che determina la necessità d’interventi, ndr) inferiore a 2, su una scala da 0 a 4,5, un altro 14% arriva a 2,4 e il restante 16% ha un livello di manutenzione che consideriamo appropriato». Per portare tutti i chilometri di strade ravennati a livelli ottimali, stimano i tecnici, servirebbero 326 milioni di euro. Probabilmente i cittadini non chiedono tanto, ma con i 4 milioni e mezzo di euro accantonati nel bilancio 2014 per la manutenzione delle strade, racconta l’assessore, «riusciremo a portare ad un buon livello solo l’1,3% delle nostre arterie, più o meno 13 chilometri». E non è che i soldi non ci siano, chiarisce ancora Corsini: «Il Comune ha 50 milioni di euro accantonati, ma, causa dei meccanismo perversi del patto di stabilità (che ad esempio impone di poter concretamente appaltare opere solo se coperte da entrate certe, ndr), ci troviamo nell’impossibilità di spendere le risorse che abbiamo». Le vie d’uscita sono sostanzialmente due: o cercare in qualche maniera di innalzare il livello degli oneri di urbanizzazione, o vendere patrimonio comunale. E da questo punto di vista il sindaco Fabrizio Matteucci non ci sente: «Sono abbastanza contrario a pagare speso ordinarie, come la manutenzione alle strade, con entrate straordinarie, come gli oneri o quelli derivante dalla vendita di patrimonio, che ormai è quasi tutto utilizzato. Di certo vendere azioni Hera non è la soluzione: in questo momento, con questo mercato, significherebbe svenderle. Non siamo felici di avere delle strade come campi da golf, ma la via è cambiare i vincoli del patto di stabilità». Anche perché ci sono importanti ricadute sui conti pubblici: «Io ho 8 procedimenti penali pendenti – quantifica il capo Area alle Infrastrutture Civili Massimo Camprini – e ogni anno le cause civili nelle quali l’amministrazione è coinvolta per incidenti sulle strade si aggirano sui 170-180». La richiesta è quindi sempre la stessa: «Allentare il patto di stabilità, e nel frattempo – anticipa Corsini – abbiamo messo a bilancio interventi per circa 5 milioni di euro sulle arterie più colpite, quelle del porto e nelle strade principali del forese, soprattutto a Punta e a Marina, anche in vista della stagione balneare alle porte».
Daniela Verlicchi
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