Mercoledì 15 gennaio c/o TRIBECA ore 18 Davide Battistini (attivista Far per i diritti degli animali non umani) presenta "Se niente importa" di JONATHAN SAFRAN FOER (Ed. Guanda), segue aperitivo.
Jonathan Safran Foer, da piccolo, trascorreva il sabato e la domenica con sua nonna. Quando arrivava, lei lo sollevava per aria stringendolo in un forte abbraccio, e lo stesso faceva quando andava via. Ma non era solo affetto, il suo: dietro c 'era la preoccupazione costante di sapere che il nipote avesse mangiato a sufficienza. La preoccupazione di chi è quasi morto di fame durante la guerra, ma è stato capace di rifiutare della carne di maiale che l'avrebbe tenuto in vita, perché non era cibo kosher, perché «se niente importa, non c'è niente da salvare». Il cibo per lei non è solo cibo, è «terrore, dignità, gratitudine, vendetta, gioia, umiliazione, religione, storia e, ovviamente, amore». Una volta diventato padre, Foer ripensa a questo insegnamento e inizia a interrogarsi su cosa sia la carne, perché nutrire suo figlio non è come nutrire se stesso, è più importante. Questo libro è il frutto di un'indagine durata quasi tre anni che l'ha portato negli allevamenti intensivi, visitati anche nel cuore della notte, che l'ha spinto a raccontare le violenze sugli animali e i venefici trattamenti a base di farmaci che devono subire, a descrivere come vengono uccisi per diventare il nostro cibo quotidiano.
Davide Battistini nasce a Ravenna nel 1966. Nel 1985 sceglie di vivere da vegetariano. Nel 2010 evolve verso il veganesimo, rifiutando di alimentarsi con qualsiasi alimento preveda sfruttamento degli animali. Attivista per i diritti animali dal 1985, nel 1996 viene indagato per la distruzione di un laboratorio di vivisezione insieme ad altri undici attivisti. Nel 1998 la magistratura termina le indagini non riuscendo a rintracciare nessun colpevole. Nessuno dei dodici attivisti viene condannato. Il primo decennio del millennio lo vede indagato in due processi penali per aver difeso i diritti animali. Dopo otto anni di battaglie legali nessuna condanna gli è stata mai inflitta, la sua fedina penale rimane come quella di ogni persona onesta, immacolata. Il primo gennaio 2013 intraprende un digiuno totale per ottenere una legge regionale che vieti la schiavitù dei cani alla catena. Non si nutre per 43 giorni. Il suo corpo dimagrisce 15 kg. La legge viene approvata. Ma, come spesso succede in questa povera patria, nessun beneficio migliora realmente la vita dei cani. La lotta per i diritti animali continua. La sua vita ama riassumerla nella frase di Gandhi: «dobbiamo essere noi il mondo che vogliamo vedere realizzato».