Ranalli scende in campo, Costantini fa un passo indietro

«Questa è la prova più importante per me». Davide Ranalli, giovane segretario del Partito democratico della Bassa Romagna ha lanciato ufficialmente la sua sua corsa verso la Rocca. Sarà lui l’unico candidato del Partito democratico, dopo il passo indietro di Giovanni Costantini, l’assessore renziano che fino a pochi giorni fa era in lizza per sfidare Ranalli alle primarie di febbraio. I renziani ora devono incassare il colpo e meditare su come capitalizzare il risultato delle primarie dell'8 dicembre, ma il tempo per fare tattica e lavorare su altri nomi è agli sgoccioli. Così, in attesa di altre eventuali candidature tra le fila del centrosinistra, il Pd farà quadrato attorno al 28enne, che nell’affollato incontro di sabato 21 al Carmine di Lugo, ha presentato le ragioni del suo impegno.
«Me lo hanno chiesto in molti – sottolinea Ranalli – e ho pensato che fosse giusto provare. E la mia passione per il futuro è troppo forte per non pensarlo migliore».
Il Comune è l’istituzione più vicina ai cittadini, ma gli enti locali hanno pagato più di altri la crisi». Davide Ranalli, alle primarie che hanno portato Matteo Renzi al vertice del Pd, ha sostenuto Gianni Cuperlo. Acqua passata. «Le primarie hanno sottolineato la domanda di democrazia e partecipazione – aggiunge il candidato – e noi dobbiamo lavorare per colmare il vuoto tra politica e cittadini».
La parola chiave, il punto di partenza di ogni politica è la «persona». Segue l’impegno sul «lavoro», che rischia di relegare ai margini della precarietà intere generazioni. Gli altri imperativi sono la «coesione sociale», la «partecipazione e informazione» e il «sostegno sociale». Il tutto inquadrato «nei valori della Costituzione nata dalla Resistenza» aggiunge Ranalli, che sottolinea come la crisi non sia solo relegata ai numeri dell’economia, ma sia tristemente entrata nella vita quotidiana: «»E’ triste leggere che migliaia di bambini non si sottopongano alle cure del dentista o delle file davanti alle Caritas. Preoccupanti simboli di cambiamento». «Ma il mio impegno – rileva – è quello pensare la città dopo la crisi: non sono sogni, vedo una Lugo nuova. Da domani ci troveremo in mezzo al mare. E’ proprio in mezzo alla tempesta che nasce il temperamento utile per ripartire. Buon vento a tutti».
Il renziano Costantini:
«Il mio sostegno a Davide»
Era lui la punta di diamante dell’ala renziana del partito democratico lughese, ma Giovanni Costantini ha deciso pochi giorni fa, un po’ a sorpresa, di muovere un passo indietro e fare squadra con Davide Ravalli.
«Ci siamo confrontati e sono pochi gli elementi che ci distinguono – dice Costantini -. Così ho preferito non dare vita ad un confronto, quello delle primarie, basato soprattutto sul curriculum dei candidati, dal momento che le visioni politiche sono molto vicine. Del resto non ho mai avuto particolari ambizioni e occorre impiegare i pochi mesi che si separano dalle amministrative in modo costruttivo. Lui ha più esperienza in ambito politico, avendo ricoperto per tre anni il ruolo di coordinatore della Bassa Romagna, io ho più esperienza come amministratore (Costantini è assessore dal 2009, ndr). Al di là del sostegno a Cuperlo e Renzi in occasione delle ultime primarie per il segretario nazionale, dove chi perdeva rischiava di rimanere fuori dai giochi, ora possiamo costruire una buona squadra, con lui in prima fila ed io a sostenerlo, per affrontare le prossime amministrative, che si presentano particolarmente difficili».