Palazzo Naldi, parte la ristrutturazione, pronto nel 2014

Chiusura dell’anno in attivo per la Fondazione Banca del Monte Cassa di Risparmio Faenza che ha convocato la stampa per rendere pubblici alcuni dati patrimoniali e fornire un aggiornamento sui lavori ai Salesiani.
«Malgrado la crisi - ha spiegato il presidente Alberto Morini - la Fondazione registra una situazione finanziaria lusinghiera: il patrimonio netto ha registrato dal 2011 un incremento passando dai 17.276.000 euro agli attuali 17.642.000. Quindi abbiamo potuto mantenere ed accrescere le erogazioni, che vanno alla cultura (oltre 96mila euro, pari al 31%), all’istruzione (91mila, cioè 30%), alla ricerca (60mila = 19%) e al volontariato (27mila = 9%); ad altri settori vanno 28mila euro e infine non vanno dimenticati i 24mila euro di assegnazioni al Fondo Nuove Povertà, che mettiamo a disposizione di vari bisognosi sulla base di un preciso disciplinare concordato con il Comune di Faenza».
Ma è noto come il principale investimento sia quello dei Salesiani, il cui immobile è stato acquisito un anno fa e in cui è appena partito il cantiere relativo allo storico Palazzo Naldi (di ingresso a tutto il sistema, sulla curva di via San Giovanni Bosco) e al piccolo ma pregevole fabbricato degli ex bagni, a destra della chiesa (appena a fianco della strada di uscita dal parcheggio verso le mura, al bordo dell’area verde che a sua volta tornerà giardino).
«Entro il 30 maggio vogliamo aprire - ha esordito Morini sorprendendo la platea - con un evento di più giorni di festeggiamenti». I dettagli di questi ultimi non sono noti se non per il nome, che pare essere il non bellissimo «Blitz». «Pensiamo con questo - ha proseguito Morini - di restituire alla città una sua parte importante, molto amata per ricordi diretti oltre che per ragioni storiche e di appartenenza identitaria. In questo settore trasferiremo la nostra sede, ma soprattutto ospiteremo una trentina di aziende del territorio a fare cose belle. Perché? Perché in questi drammatici momenti bisogna prendere atto che il nostro futuro non è nelle grandi industrie manifatturiere, ma nelle piccole professionalità locali di alto livello, che danno al territorio una connotazione di peculiarità».
In pratica, a questo che diventerà un «pre-incubatore per aziende» (anche qui, aldilà dei condivisibili concetti, il nome è terrificante), verranno destinati i piani superiori mentre in quello terreno resteranno come oggi gli uffici comunali a lato del corridoio di ingresso; al primo piano ci sarà la sede della Fondazione e spazi polivalenti, al secondo una foresteria e uffici per l’avviamento della giovane imprenditoria (le cosiddette, purtroppo, «start up») e al terzo (un pregevole sottotetto) spazi di lettura, di ristorazione e soggiorni.
Palazzo Naldi è di evidente pregio tipologico e malgrado i pesanti rimaneggiamenti del ’900 sono emersi frammenti di intonaci dipinti, settecenteschi e successivi, per i quali si attende un esame della Soprintendenza ma che l’architetto Alessandro Tabanelli ha già proposto di conservare così come sono. Allo stesso modo verrà mantenuta l’identità vagamente liberty, primo ’900, degli ex bagni nel padiglione denominato «Mens sana» per via della scritta che ancora campeggia nella fascia sottogronda e che ospiterà un locale a molteplici destinazioni d’uso: espositiva ma anche commerciale, probabilmente con un’enoteca di vini e birre artigianali, tutto rigorosamente autoctono.
(Sandro Bassi)