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«Come appaio, sono, nel bene e nel male». Si è presentato alla stampa con queste parole il nuovo procuratore capo di Ravenna Alessandro Mancini, che questa mattina ha tenuto la prima conferenza stampa nel suo studio, al terzo piano del Palazzo di Giustizia. «Sono venuto per fare del mio meglio – ha spiegato ai giornalisti -; qui ho trovato un ufficio bene impostato e non stravolgerò nulla, nonostante sia intenzionato ad apportare alcune modifiche». Modifiche che hanno già preso piede e che riguardano sia la funzionalità che la sicurezza degli uffici della Procura.«D'intesa con il presidente del Tribunale intendo garantire quanto già predisposto, ed è per questo che darò attuazione al piano del 2008. Per prima cosa razionalizzerò l'allocazione degli uffici, creando una zona per i magistrati e una per la segreteria, dislocando al meglio la polizia giudiziaria». Tra le cose da fare il procuratore inserisce anche la regolamentazione dell'accesso,«che non può essere indiscriminato da più punti. Se il piano sicurezza troverà attuazione, ci sarà anche un Ufficio relazioni con il pubblico, con addetti che forniranno informazioni al fine di deflazionare l'accesso indiscriminato. L'Urp fornirà la modulistica elementare e ritirerà istanze e moduli in tempo reale. Oggi non ci sono presidi e questo non si può continuare a tollerare. Esiste anche un problema di impianti, ma purtroppo non ci sono i fondi per affrontare una spesa che si aggirerebbe sui 400-500mila euro. Quello che si può fare si fa, in seguito si troveranno soluzioni più importanti». Tra le iniziative realizzate a costo zero rientrano i nuovi stalli nel parcheggio, 49 posti auto e 23 per le moto riservati ad avvocati e personale amministrativo perchè, come ha spiegato,«chi lavora in condizioni ottimali lavora meglio». Amante di Tacito - «mi piace la sintesi» - nel rapporto con i dipendenti Mancini si rifà all'Elogio dell'autorevolezza, un libro ispirato alle regole di San Benedetto che lo ha accompagnato nell'ennesimo trasferimento alla Procura di Ravenna «la terza procura della Romagna, dopo Bologna e Modena, per importanza». (fe.fe.)
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