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«C’è qualcosa in comune fra pedagogia e fantascienza? Fra costruire futuri e immaginarli?» Se lo sono chiesti Daniele Barbieri (esperto di fantascienza) e Raffaele Mantegazza(pedagogista) nel libro “Quando c'era il futuro. Tracce pedagogiche nella fantascienza”, Ed. Franco Angeli. Martedì 17 dicembre alleore 21 uno degli autori, Daniele Barbieri, sarà ospite del Gruppo dello Zuccherificio al Dock 61 per parlare di educazione, futuro e ragazzi. Dalla prefazione del libro uno spunto sul tema della serata: «nche educare una ragazza o un ragazzo significa non arrendersi al presente, soprattutto quando quest’ultimo è negativo. Le autrici e gli autori di fantascienza ci hanno mostrato che questa resistenza è possibile. (…) Anche nei momenti di maggior pessimismo sarà bene ricordarsi che i futuri possibili sono molti e che, almeno in parte, dipendono da noi. (…) Dopo le speranze e gli incubi che hanno invaso il ’900, oggi il presente sembra occupare tutto. L’unico domani concesso è la continuazione dell’oggi con altri mezzi: lo si sente ripetere – con insensatezza logica oltre che sintattica – da molti leader, esperti, opinionisti e 'bla-bla'. Per questo la science fiction è interessante anche come pedagogia, ci costringe a pensare ad altre possibilità. Vincendo le paure e allargando gli spazi di libertà».
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