E’ stata attivata venerdì 29 novembre scorso la procedura di mobilità per 242 persone sulle 560 totali dall’Alpi di Modigliana. Richiesta che è arrivata martedì 3 dicembre ai sindacati Fillea Cgil, Felca Cisl e Feneal Uil che subito hanno fatto richiesta all’azienda di avere entro 7 giorni l’incontro obbligatorio in queste occasioni. Incontro che l'azienda non ha ancora stabilito, ma che sicuramente farà non solo per legge, ma anche perché «si è dimostrata disponibile ad un confronto», spiegano i sindacati di categoria che hanno già richiesto di aprire tavoli di confronto a livello istituzionale.
Nella vertenza saranno coinvolte anche le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil. Le altre 8 ore di sciopero saranno calendarizzate nel giorno dell’incontro con la proprietà con un altro picchetto di fronte ai cancelli della fabbrica di Modigliana. «Siamo disponibili ad un uso importante degli ammortizzatori sociali, ma vogliamo che venga ritirata la richiesta di mobilità - propongono i sindacati -. Si tratta di una realtà cruciale per l’intera vallata e per quelle limitrofe come dimostrava anche la presenza del sindaco di Marradi al picchetto».
Erano oltre 300 i dipendenti dell’Alpi che hanno scioperato giovedì 28 novembre scorso di fronte ai cancelli dell’industria modiglianese contro il provvedimento.
Christian Fossi
economia@settesere.it
Seguiranno aggiornamenti nei prossimi giorni.
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