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RAVENNA||Sabato 22 giugno Bacharach protagonista al Pala De Andrè

Ravenna | 22 Giugno 2013 Cronaca
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Burt Bacharach è il sottofondo musicale degli ultimi cinquant'anni: anche chi pensa di non conoscerlo sicuramente si sbaglia. Un tormentone di tanti anni fa fu la pubblicità di un famoso profumo, Gocce: la musica era quella di Raindrops keep falling on my head, uno dei suoi successi più famosi, scritta per la colonna sonora di «Butch w» con Paul Newman e Robert Redford.

Le sue musiche sono classificate spesso come «easy listening», cioè musiche di facile ascolto, ma dietro c'è un lavoro lungo e complesso che nasconde, sotto melodie orecchiabilissime, i più svariati generi, dal cool-jazz al soul, dalla bossa-nova brasiliana al pop tradizionale. Il risultato è una musica raffinata, suadente, avvolgente. Ad 85 anni compiuti, Bacharach è ancora un elegante signore che ha molto da regalare alla musica: tre le sue date italiane, tra cui quella di sabato 22 al Ravenna Festival (Pala De Andrè, ore 21), dove sarà accompagnato dall'orchestra giovanile del Teatro dell'Opera di Roma. In uscita anche una nuova monumentale antologia, «Anyone who had a heart», con lo stesso titolo del libro e della celebre hit cantata dalla splendida voce di Dionne Warwick, una delle sue «donne» preferite. Cercare di riassumere la carriera del compositore e pianista statunitense è un'impresa titanica: 48 successi da Top 10, nove numeri 1 e oltre 500 composizioni, senza contare i a 3 Oscar e i 6 Grammy. Bacharach appare sulla scena artistica alla fine degli anni '50 conquistando ben presto la notorietà grazie all'affiatata collaborazione col paroliere Hal David: tra i primi successi The story of my life de 1957 e Magic Moments del '58. Poi arriva la voce di Dionne Warwick e il grande successo, nel 1964, di Walk on by. Come racconta Hal David: «Burt mi dava una melodia, ogni tanto, e io gli davo i testi. Spesso ci siedevamo in una stanza e strimpellavamo una canzone, avanti e indietro. A volte lavoravamo su tre canzoni in contemporanea». La collaborazione con David dura fino al 1973 - rottura traumatica e strascichi legali - producendo successi come I say little prayer, che regala al riuscito connubio artistico il primo disco d'oro della carriera. A cantarla non sarà solo Dionne Warwick, ma anche Aretha Franklin che la farà diventerà una «canzone dell'anima». Per il film Casino Royale, della serie dedicata a James Bond, nasce invece The look of love: un pezzo che esalta la bellezza procace di una giovane e splendente Ursula Andress, perché, spiega lo stesso Bacharach: «quando scrivi una colonna sonora, non importa se la canzone diventerà una hit: anzitutto deve essere funzionale. Tutti i temi che ho scritto sono stati ispirati a quello che vedevo sullo schermo, in modo che la musica potesse esprimere ciò che veniva comunicato dalle immagini». Del resto Bacharach si è formato con Henry Cowell e Darius Milahud (compositori «colti» di inizio Novecento, ndr), ma ha amato anche Ravel, il jazz di Dizzie Gillespie, Thelonius Monk e Charlie Parker. Gli anni Settanta e Ottanta sono un periodo «di stanca» per il compositore, che però avrà una rinascita negli anni Novanta, con la riscoperta da parte delle nuove generazioni del lounge anni '50 e '60. Sarà una colonna sonora, quella del film Arturo, a riportarlo nel 1981 in mezzo alle stelle: insieme a Cristopher Cross firma infatti Arthur Theme (the best that you can do), che gli fa vincere l'Oscar come migliore canzone originale. A questi anni risale anche la collaborazione con Elvis Costello. Bacharach ha scritto anche per alcuni artisti italiani: nel 2005 scrive insieme a Chiara Civiello la canzone Trouble. A portare a Sanremo, nel 2009, una sua canzone, sarà poi Karima Ammar, straordinaria cantante livornese di origini algerine, che con Come in ogni ora, nella categoria Nuove Proposte, arriva seconda riscuotendo un buon successo di critica e pubblico. Sempre nel 2009, ha scritto la canzone Something that Was Beautiful per Mario Biondi.
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