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I finanzieri del Comando Provinciale di Ravenna, a conclusione di una indagine di polizia tributaria, hanno scoperto un'ulteriore impresa "fantasma" che risulta aver fatturato ingenti importi per la compravendita di computer e software. Il settore dell'Hi-Tech è uno di quelli tenuti sotto "stretta osservazione" in quanto, per le specifiche caratteristiche, si presta alla commissioni di frodi fiscali di rilevante gravità, soprattutto a livello internazionale, attraverso il sistema cosiddetto "carosello".
In sostanza tra il venditore ed il reale acquirente si interpongono una o più ditte "cartiere", ovvero imprese che si assumono gli obblighi fiscali sia formali che di pagamento, ma non presentano dichiarazioni e non versano imposte. Queste società fittizie hanno il mero compito di "trasformare" la merce estera in merce nazionale, consentendo poi al reale acquirente di beneficiare di detrazioni di Iva inesistenti.
L'imprenditore individuato dai finanzieri, anche attraverso lo scambio informatico di notizie con la Repubblica di San Marino, pur fatturando ingenti cessioni di computer e software, risultava evasore totale e sprovvisto di qualsiasi struttura idonea all'esercizio dell'attività fittiziamente dichiarata. Quando si è ritrovato davanti i militari delle Fiamme Gialle non ha saputo fornire alcuna giustificazione rispetto alle compravendite di merci a suo nome, asserendo addirittura di non ricordare dove avesse conservato le fatture e di non rammentare neppure a chi aveva venduto la merce.
La circostanza non ha sorpreso minimamente; è noto, infatti, che i produttori di fatture false sanno ben poco circa l'origine e la destinazione effettiva delle merci, essendo il loro compito limitato ad emettere "pezzi di carta" indebitamente denominati fatture. Per questo motivo è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria anche per occultamento e distruzione delle scritture contabili.
Le indagini, che stanno ora proseguendo per individuare gli altri attori della frode, promettono ulteriori sviluppi.
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