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«Fare di Faenza un punto strategico per un progetto fieristico campionario triennale che coinvolga Lugo, la stessa Faenza e Cesena». È questo l'obiettivo ambizioso che la Cmf di Lugo intende realizzare già a partire da questo settembre. A confermarlo è Nicola Ustignani titolare della società di consulenze per manifestazioni fieristiche che realizza da diversi anni la Fiera biennale di Lugo.
«Con l'approdo della fiera della Romagnola nello spazio di via Risorgimento di Faenza a settembre (7-15 settembre) la nostra intenzione è quella di dare corpo ad un vero e proprio circuito fieristico, a cadenza triennale, che sappia mettere in rete e collegare tre delle più importanti capitali economiche della Romagna: Lugo, Faenza e Cesena. Siamo in una fase di sviluppo operativo del progetto - spiega Ustignani - che ci permetterà entro breve di chiudere i contratti con le altre due realtà del territorio (Faenza e Cesena) dove vogliamo riuscire a realizzare eventi simili alla fiera biennale di Lugo. Per Faenza la concreta possibilità è che si dia il via all'evento a fine estate di quest'anno mentre per Cesena la questione potrebbe essere concreta e attuabile nel marzo del 2014».
Nella mente di Cmf c'è quindi l'idea di una piccola Romagna Expò che sappia «mettere in luce le migliori eccellenze imprenditoriali, industriali e di servizio che il territorio romagnolo possiede».
Il format dell'evento manfredo non si discosterà da quello originario lughese. «Oltre al bacino di utenza similare, circa 600mila abitanti, oltre alla possibilità di mantenere standard di frequenza e partecipazione simili a quelli che registriamo nel Pavaglione (100mila) nell'arco dei sette giorni di esposizione, il nostro obiettivo - conferma il giovane ideatore lughese - è quello di arrivare ad ottenere anche gli stessi standisti e le stesse aziende ospitate (circa 200). Di sicuro - continua nell'analisi previsionale Ustignani - la sostenibilità dell'investimento in terra faentina è possibile con non meno di 120 aziende presenti. Oggi, dopo appena una ventina di giorni dall'apertura delle iscrizioni, siamo a quota 40 aziende aderenti».
Tra le altre caratteristiche che non cambieranno, rispetto a quella di Lugo, nella strutturazione dell'evento di Faenza, c'è il mantenimento della gratuità dell'accesso alla fiera. Questo perché «vogliamo permettere ad un numero sempre maggiore di famiglie, visitatori, curiosi e potenziali clienti di poter entrare in contatto con le eccellenze del comprensorio». Altra caratteristica che non muterà è quella dei settori merceologici ospitati. Questi andranno dall'arredamento all'artigianato passando per l'arte, il bricolage, il commercio, la cultura, l'ecologia, l'hobbistica e fino ad arrivare all'enogastronomia, il floro vivaismo, la moda, i servizi ed il turismo. «Tutti settori - conclude Nicola Ustignani - che da sempre contraddistinguono il meglio del made in Italy e che ovviamente interessano e caratterizzano anche il savoir faire imprenditoriale della Romagna».
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