RAVENNA | «Beaches Brew», tre notti di grande musica all'Hana-Bi

Una spiaggia sola, quella del bagno Hana Bi di Marina di Ravenna, per dieci concerti in tre notti di rock'n'roll. Dieci concerti che valgono altrettanti modi di inquadrare e vivere una California immaginaria, un luogo dell'anima raccontato da musicisti che vengono - ovviamente - dalla California, ma anche dall'Islanda, dalla Svezia, dall'Italia e da altre zone d'America. Alla sua seconda edizione, da martedì 28 a giovedì 30 maggio sulla spiaggia dell'Hana Bi, il festival Beaches Brew cresce di qualità e quantità, abbinando personaggi che hanno fatto la storia del rock cosiddetto alternativo con parecchie nuove leve che fotografano alla perfezione l'attualità della musica pop-rock underground americana e internazionale.
Un festival «da spiaggia» nel senso che i concerti in cartellone saranno di grande impatto e immediatezza, ma tutti di grande qualità, grazie alla direzione artistica consolidata di Christopher Angiolini e il suo consolidato rapporto con Belmont Bookings, agenzia di promoter olandesi che ha farà arrivare a Marina band che provengono in buona parte dal Primavera Sound festival di Barcellona. Tre giorni all'insegna della qualità della musica ma non solo, come garantisce la patrtnership con il birrificio artigianale Cajun di Marradi, a sottolineare un'idea «slow» di intrattenimento, che non a caso non manca di richiamare gente da tutt'Italia e non solo, visto che all'Hana Bi i musicisti tendono a voler tornare più volte (e lo dimostra il fatto che abbiano accettato di esibirsi a cachet ridotti).
La musica, dunque, che partirà martedì 12 alle 20.30 con una serata che avrà come headliners i mitici Dream Syndicate di Steve Wynn. La band californiana fu tra le capofila del cosiddetto movimento Paisley Underground, che durante gli anni '80 aggiornò la psichedelia e il cantautorato folk americano «classico» ai ruvidi suoni del punk e del noise. Wynn è stato davvero un Dylan della sua epoca e, ad esempio, i R.E.M. non hanno mai fatto mistero di essersi ispirati alla sua musica. Martedì suonerà anche due interessantissimi one-man-band: White Fence è un giovane virgulto del pop-rock californiano con venature psichedeliche, mentre Dirty Beaches è un oscuro cantore dell'immaginario americano noir, una sorta di Roy Orbison in bassa fedeltà, un rottamatore del rockabilly ceh ha stregato anche David Lynch e Jim Jarmush.
Mercoledì 29 si partirà con gli italianissimi (e romagnolissimi) Sacri Cuori, autentici ambasciatori del rock italiano in terra statunitense, al lavoro con tanti autori internazionali, a cominciare con Richard Buckner e Hugo race. Il cantautore svedese Daniel Norgren potrebbe essere la vera sorpresa del festival, con il suo folk-rock passionale, mentre a chiudere saranno gli istalndesi Dead Skeletons, misteriosa compagine che si dedica a un rock psichedelico tanto solido quanto genuinamente fuori di testa.
Giovedì 30 si partirà con lo sheogaze tricolore dei Borthers in Arms, cui seguirà l'eclettico cantautore americano Chris Cohen (figura di culto, già al lavoro con Deerhoof e Ariel Pink), lo scatenato rock'n'roll da party di King Tuff e la chiusura affidata ai Beach Fossils del newyorkese Dustin Payseur, efficace formazione dedita a un pop-rock sognante e spigliato.
Da segnalare che venerdì 24 all'Hana Bi suonerà la cantautrice americana Julie Doiron, preceduta dagli italiani BeMyDelay. (f.sav.)