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«Il salvataggio di Iter è stato un'importante operazione di solidarietà che ha visto coinvolte tutte le imprese del sistema e che ha avuto effetti solidali per tutto il territorio lughese». Così Legacoop replica alla presa di posizione dei sindacati che avevano chiesto «spirito di solidarietà a tutte le aziende cooperative del settore e non solo e di potersi eventualmente far carico di assumere dei lavoratori che rischiano il licenziamento». «La preoccupazione per questi lavoratori, così come per gli altri che stanno perdendo il lavoro non solo nel settore cooperativo, è condivisa da Legacoop e il tema del lavoro è assolutamente prioritario - replicano da via Faentina -: lo dimostrano i dati di questi ultimi anni in cui le nostre imprese associate hanno scelto di rinunciare a parte degli utili proprio per poter difendere i posti di lavoro. Contemporaneamente però il settore edilizio non accenna in questa fase a riprendere e anzi sono di pochissimi giorni fa i dati che mostrano un crollo nettissimo del mercato immobiliare».
Ecco perché dalla Lega rispondono ai sindacati che «l'impegno per la solidarietà verso i lavoratori per noi si dimostra innanzitutto mantenendo in vita le aziende, se ci sono le condizioni per farlo, accompagnandole nel percorso di risanamento e di rilancio. Proprio la vicenda di Iter è esemplare da questo punto di vista: nel momento in cui è stato deciso di avviare il processo di risanamento della cooperativa, tutto il movimento Legacoop, tramite l'impiego dei suoi strumenti finanziari, (Federazione e Coopfond) portando su di sé una parte rilevante di rischio imprenditoriale legato al settore immobiliare di Iter e con la solidarietà di altre importanti imprese del movimento, è stato impegnato nell'operazione. Il salvataggio di Iter ha avuto effetti positivi non solo sull'impresa ma su tutto il suo indotto e sull'economia del territorio lughese. Negli ultimi 2 anni, dagli inizi della crisi della cooperativa, l'organico a libro paga si è contratto di oltre 130 unità pari a circa il -30%. Fino ad oggi, tale contrazione è avvenuta senza aver operato alcun licenziamento, ma attraverso il ricollocamento a cui ha fornito importante contributo il movimento cooperativo». L'impegno di Legacoop «prosegue - assicurano dalla centrale -, nella consapevolezza che se non ci saranno adeguate misure per il rilancio del settore, la citata solidarietà cooperativa non potrà avere gli strumenti per intervenire in ogni occasione».
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