BAGNACAVALLO | Il comandante della Pm Faccani verso la pensione

Il comandante Roberto Faccani, volto storico della Polizia municipale bagnacavallese poi chiamato a dirigere il corpo unico della Bassa Romagna, è pronto a lasciare il timone nel 2014, dopo 42 anni di onorato servizio.
«Non ho deciso di lasciare la Polizia municipale, tantomeno ho dato le dimissioni dal mio incarico - spiega Faccani -. Ho semplicemente segnalato al presidente dell'Unione Raffaele Cortesi che sto per toccare la soglia dei 42 anni di servizio. Ho fatto tutto ciò per consentire di poter guardare serenamente il "dopo Faccani", concedendo un largo anticipo in modo di organizzare il futuro del Corpo unico di Pm».
Faccani indossa l'uniforme da 41 primavere: prima come militare e poi tra le fila della Municipale (dal 1978 al 1985 come vigile semplice e poi come comandante fino ad oggi). «Molti gli eventi che hanno segnato la mia vita operativa: gli interventi di soccorso nelle maggiori calamità naturali che hanno colpito l'Italia, dall'assistenza umanitaria ai "Boat People" vietnamiti degli anni '70 ai profughi libici del 2011/12, passando per i tragici eventi bellici o catastrofici che hanno coinvolte popolazioni inermi della Croazia, della Bosnia, del Kosovo, Albania, Romania, Libano, Kurdistan, Afghanistan, Africa Centrale. Pochi possono vantare una così lunga vita in divisa».
Gli ultimi due anni sono stati particolari: con l'Unione della Bassa Romagna è nato anche il Corpo unico della Polizia municipale che copre nove comuni. E il delicato compito di guidare il nuovo soggetto è stato affidato proprio a Faccani. «Un compito non semplice: assemblare tre strutture diverse tra loro per origini, storia ed abitudini e raggiungere obiettivi fissati dalla politica che sono veramente sfidanti e all'avanguardia nel mondo della polizia locale. Un esempio per tutti: esprimere servizi verso l'esterno per l'85% del tempo ed il restante 15% nei servizi interni. Certamente confronti ci sono stati e ci sono tutt'ora, ma solo nell'ottica di migliorare le prestazioni ed essere più vicini alla gente, in un territorio che è vasto 500 kmq con più di centomila abitanti. Un lavoro immane, con tanti risultati positivi, comprese le stimolanti soddisfazioni che derivano dal contatto quotidiano con i cittadini».
Tra alcuni mesi gli enti locali inizieranno a lavorare ufficialmente alla successione al comando: si parla, come nel 1985, di un bando aperto ai concorrenti esterni. Una scelta, quella di cambiare comandante, che non è frutto di rotture o cambi di rotta. «Il progetto di riorganizzazione del Corpo unico - spiega Faccani - non costituisce motivo di attrito o di ripensamenti sul mio operato.... semplicemente perché ho fatto io stesso questa proposta che verrà esaminata dalla giunta dell'Unione. Ho ritenuto di elaborare un progetto di "aggiustamento" dell'organizzazione del Corpo dopo due anni di sperimentazione del progetto originario, in considerazione dei risultati derivanti dal continuo monitoraggio. Sono aggiustamenti naturali e presenti in ogni organizzazione che voglia migliorarsi ed esprimere il meglio di se».
Faccani, che di temperamento ne ha da vendere, cederà il passo il prossimo anno. «Ritengo che la conclusione naturale della mia attività lavorativa - rileva Faccani - debba coincidere con la fine della legislatura della maggior parte dei sindaci del comprensorio, in modo da terminare il cammino intrapreso assieme nella costruzione del sistema "Unione dei Comuni". Ovviamente tutto ciò avverrà di comune accordo, così come è sempre stato in ogni frangente».