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Dopo le dimissioni dell'ex numero una della Banca Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari, da presidente dell'Abi, il ravennate Antonio Patuelli è dato da informati analisti del settore in pole position per la successione alla guida dell'Associazione bancaria italiana che raggruppa 1.005 aziende (87 conferenti unicamente mandato di rappresentanza sindacale, 699 banche, 206 intermediari finanziari e 13 associazioni di categoria). Travolto dallo «scandalo derivati» che risale a quando Mussari era alla
guida di Mps, l'ex numero uno ha rassegnato «in maniera irrevocabile» le
dimissioni «deciso a non recare alcun nocumento, anche indiretto
all'associazione», scrive in una lettera al vice presidente vicario
dell'Aba, Camillo Venesio. Le prime indiscrezioni per la successione a Mussari nel rappresentare le
banche in Italia parlano di tempi ancora incerti, ma con un candidato
che parte in vantaggio rispetto agli altri contendenti. E' Antonio
Patuelli, presidente del Gruppo bancario indipendente Cassa di Risparmio
di Ravenna e vice presidente dell'Acri (l'Associazione delle Casse spa e
delle Fondazioni di origine bancaria).
Il nome era già venuto fuori lo scorso giugno, quando la riconferma di
Mussari fu meno snella del previsto a causa dell'inchiesta aperta dalla
Procura di Siena su Monte dei Paschi. Il suo nome era già stato
suggerito dai saggi presieduti da Alessandro Azzi (Bcc) in caso di
problemi per il bis di Mussari. Secondo il nuovo statuto Abi, le grandi banche propongono un loro
esponente per un biennio di presidenza con la possibilità di un rinnovo
come successo per Mussari. Dopodiché tocca ad un esponente scelto tra le
banche "non grandi" (come sarebbe accaduto a metà 2014) e, anche per
questo, Patuelli resta in prima fila. La scorsa primavera un possibile outsider era dato dal ritorno di Maurizio Sella come "presidente di garanzia".
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