Confartigianato, Unione fatta tra Ravenna e Forlì. Samorè segretario: «L’obiettivo è una futura fusione»
L’unione fa la forza. E’ vero, è un vecchio adagio, ma torna sempre attuale. Le associazioni di Confartigianato di Ravenna e Forlì hanno iniziato l’anno con un passo importante dando vita a un’Unione.
«Riteniamo che in un’epoca di mutamenti globali, anche le associazioni di categoria debbano rivedere il proprio modello operativo - spiega il segretario ravennate dell’associazione, Tiziano Samorè -. Sono territori prossimi, hanno caratteristiche simili e abbiamo già condiviso attività e questioni insieme in passato. L’anno scorso, ad esempio, abbiamo dato vita a un ufficio unico del credito. In questo momento abbiamo ritenuto di non procedere alla fusione, ma ad un’Unione che ci metta nelle condizioni di poter definire una rappresentanza adeguata al nuovo scenario regionale che vede nelle aree vaste la propria dimensione».
L’Unione sarà infatti vocata alla rappresentanza «su tutte quelle tematiche che vanno oltre il carattere territoriale. L’idea di fondo è avere un soggetto operativo di sviluppo per aziende e associati che metta in pratica iniziative sia rivendicative che propositive».
L’organo di governo ha eletto presidente dell’Unione Giorgio Grazioso, attuale numero uno di Forlì, mentre segretario generale è stato nominato Tiziano Samorè che ricopre lo stesso ruolo a Ravenna. «L’insieme di questi territori raccoglie 5.500 imprese, 8mila imprenditori e oltre 20mila addetti - continua Samorè -. Questa operazione permetterà dunque risparmi, vantaggi alle imprese e un peso maggiore di rappresentanza politica».
Rapida la tempistica che ha portato all’importante passo. «L’idea è nata meno di sei mesi fa, subito dopo l’estate - ripercorre il segretario -. C’era voglia di cambiamento e validare un percorso importante. Si sono incontrate le due dirigenze, abbiamo subito notato la concreta volontà comune. Così abbiamo sottoposto la questione ai rispettivi giunte e direttivi che hanno poi fatto le delibere che hanno permesso di approvare statuto e regolamento. Mercoledì 11 gennaio c’è stata poi l’elezione del direttivo che a sua volta ha eletto presidente e segretario. Con questo passaggio pensiamo di poter dare qualcosa di più per essere utili alle nostre imprese. Anche i movimenti (giovani, donne e pensionati) e le categorie delle due associazioni potranno trovare ulteriori modi per sviluppare le attività».
Si tratta comunque di un primo passo che non ne esclude altri nel giro di poco tempo. «Partiamo con questo assetto per questioni di carattere pratico, ma si tratta di un progetto inclusivo e quindi pensiamo non sia l’assetto finale - conclude Samorè -. Le condizioni di oggi permettevano un percorso rapido e incisivo con questo assetto: possiamo da subito lavorare su aspetti concreti come il comparto balneare con Cesenatico, le tematiche collinari, passando per gli aspetti culturali. L’Unione mantiene inalterate le due strutture associative, ma l’obiettivo è arrivare ad una fusione nel giro di qualche anno. Inoltre questo passaggio non preclude future sinergie con Cesena e Rimini: l’obiettivo, nel tempo necessario, è arrivare ad una dimensione romagnola».
Christian Fossi
Foto di Raffaele Tassinari