Trovati con un chilo di marijuana, nei guai tre giovani

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Faenza hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti due 20enni e un 19enne, rispettivamente originari del Marocco e dell'Albania, tutti residenti nel capoluogo manfredo. I fatti risalgono al 30 dicembre, quando una pattuglia del Nucleo Radiomobile, durante un normale servizio di controllo sul territorio, ha incrociato lungo la Ravegnana una "Volkswagen Golf" con tre persone a bordo. Insospettiti dai movimenti di quel mezzo, i carabinieri hanno deciso di fermarlo per controllare i tre occupanti e così hanno segnalato al conducente di accostarsi. All’interno del mezzo c’erano tre giovani, due 20enni ed un 19 enne. Al momento del controllo dei documenti relativi al mezzo e dei passeggeri, i tre giovani si sono mostrati sin da subito nervosi, rispondendo ad alcune domande di rito in modo tentennante e con voce che lasciava trasparire un evidente stato emotivo. I carabinieri avevano già sentito il forte odore di marijuana provenire dall'auto e, infatti, sotto il sedile del passeggero c'era un sacco con un chilo di droga. I tre ragazzi a quel punto sono stati portati in caserma, dove con l’ausilio di militari del Nucleo Operativo di Faenza si è proceduto alle loro perquisizioni personali, nonche’ alle perquisizioni delle loro abitazioni. Sono state rinvenute banconote di piccolo taglio per un totale di 150 euro che si ritengono provenire dall’attivita’ di spaccio di marijuana. infatti i militari dell'Arma sono convinti che quel carico di un chilo di marijuana fosse proprio destinato a rifornire le piazze dello spaccio faentino in occasione del capodanno. U tre sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e visto i gravi indizi di colpevolezza raccolti, nonche’ il grosso quantitativo di marijuana trovata in loro possesso, al termine di tutti gli accertamenti, su disposizione del pubblico ministero Antonio Bartolozzi, sono stati accompagnati in carcere a Ravenna, in attesa della convalida da parte del gip.