Corsini sulla Bolkenstein: "Se entro febbraio non avremo risposte, faremo noi la legge"

Il turismo è uno dei temi su cui si gioca il futuro della provincia e, in particolare, quello della città di Ravenna. Abbiamo chiesto all’assessore regionale Andrea Corsini di tracciare un quadro delle sfide principali che attendono il territorio. Corsini, partiamo dalla domanda che tutti si stanno facendo: come finirà la «questione Bolkenstein» ? «Il Governo, in proposito, non si è ancora pronunciato, ma ho detto che se entro febbraio non ci sarà un segnale concreto valuteremo strade alternative, ovvero la formulazione di una legge regionale, pur con tutti i rischi che questo comporterebbe». Potrebbe, ad esempio, essere impugnata... «Sì, infatti è accaduto nel 2008. Per evitare che questo succeda di nuovo penseremo ad una norma che ricalcherà i principi che abbiamo già scritto nella legge delega concordata con il Governo. Ritengo che ora il consiglio dei ministri sia in una situazione ottimale: è a termine, al più tardi arriverà al 2018, per questo penso che ci siano le condizioni per l’approvazione della legge delega che permetterà di procedere con un disegno di legge». Nel 2017 si parlerà di destinazione Romagna: quali saranno le novità? Quali i tempi di realizzazione dei primi progetti? «La destinazione è un ente strumentale che assorbe funzioni che prima erano in capo alle province e alle Unioni di prodotto. Le quattro province di Ravenna, Rimini, Ferrara e Forlì-Cesena hanno già deliberato prima di Natale e alla ripresa dell’attività regionale costituiremo con un atto di giunta la destinazione Romagna; successivamente chiederemo, ai Comuni che vogliono aderire, di farlo entro gennaio. A febbraio si procederà con l’insediamento degli organi, poi si partirà con la promocommercializzazione della destinazione, che riguarderà l’intero territorio da Ferrara a Rimini. Al 31 dicembre le Unioni cesseranno la loro attività e subentreranno le destinazioni, mentre al centro rimarrà Apt per la promozione sui mercati internazionali». Le nuove frontiere saranno, anche in questo ambito, Internet e social media? «Già da tempo siamo attivi su questo fronte e Apt ha un reparto completamente dedicato ai social. Sono comunque allo studio progettualità nuove e in primavera si terrà un appuntamento pubblico sul marketing digitale. A questo si aggiunge la ‘partita’ dei nuovi mercati: nel 2017 apriremo al sud est asiatico e ad aprile saremo presenti, in maniera più strutturata, alla fiera di Dubai. Il loro è un mercato ricco con prospettive interessanti, soprattutto per i prodotti della ‘motor valley’. Contemporaneamente ci concentreremo sui mercati tradizionali del Nord Europa, che spaziano dalla Francia ai paesi dell’Est, con un occhio anche agli Stati Uniti, Canada, Brasile e Russia». La giunta ha approvato la nuova ordinanza balneare, qual è il suo giudizio? «Positivo, tanto più che la prossima ordinanza balneare della Regione, prevista per febbraio, permetterà l’apertura degli stabilimenti 12 mesi all’anno». Dal suo osservatorio regionale, quali sono i punti di forza e di debolezza di Ravenna, in paragone alle altre città? «La città d’arte non ha nulla di meno rispetto alle altre, anzi; il patrimonio culturale, storico e artistico di Ravenna è unico, il vero problema è nei lidi, dove non c’è un prodotto turistico strutturato, ma dove il successo o l’insuccesso sono determinati da un escursionismo giornaliero, più o meno dipendente dalla creatività di ciascun lido».