Un anno di 'rete whatsapp': dal 2017 al via un progetto con la Municipale, parla Ronchetti
Ravenna è la città con la rete di Whatsapp più fitta d’Italia. Il fenomeno è nato appena un anno fa, ma ha preso piede in fretta e oggi viene visto come modello da tante realtà con problemi di sicurezza. A raccontare il bilancio dei 12 mesi, ma soprattutto ad illustrare quello che avverrà il prossimo anno è Lorenzo Ronchetti, referente della pagina Facebook «Ravenna Sos chat – aiutiamo le Ffoo». Ronchetti, siete nati neanche un anno fa e siete già diventati un punto di riferimento per la città e non solo... «I gruppi, perchè ogni quartiere ne ha uno di riferimento, sono nati tra dicembre e gennaio di un anno fa: il primo è nato in viale Alberti, poi si sono espansi a macchia di leopardo. Io, in qualità di amministratore, sono entrato a fine maggio, e mi sono messo all’opera per vedere quello che si poteva fare. Sono l’ultima ruota del carro, ma con un pochino di lungimiranza ho capito che serviva un’espressione più larga del solo whatsapp». Ed è nata la pagina Facebook... «Sono quello più avvezzo alla tecnologia, soprattutto al web, e frequento blog, forum e gruppi facebook già dai primi anni ‘90. Ho aperto la pagina a partire da agosto e devo dire che è stata una felice intuizione: alcuni post superano le 2500 visualizzazioni. Siamo anche stati contattati da Firenze perchè c’era chi voleva capire come funziona la rete che abbiamo creato». Qual è l’obiettivo? «Ci siamo proposti di informare e sensibilizzare, ma la pagina non è altro che la ‘traduzione’ dei gruppi whatsapp. In tutto siamo una dozzina di referenti, ma mi auguro che si possa aumentare nel tempo. Siamo tutti semplici cittadini con un lavoro ed una famiglia, facciamo questo per amore della città ma non siamo eterni. Oltre ai gruppi presenti in città, contiamo su una fitta rete nata nel forese grazie al lavoro di Alberto Emiliani, che ha svolto un lavoro immane da Sant’Antonio a San Zaccaria per mettere tutti in collegamento». Il progetto si strutturerà ancora meglio nel 2017, grazie ad una collaborazione con l’Amministrazione: di cosa si tratta? «Abbiamo passato molto tempo a documentarci su quello che avviene in altri Comuni scoprendo, grazie ad Erika Simoncelli, che in Bassa Romagna si era molto più avanti. Lì i gruppi erano fortemente supportati dalle istituzioni. Per questo, come peraltro avviene in 447 comuni italiani, abbiamo chiesto la collaborazione della nostra Ammnistrazione, ed è stato approntato un progetto per costituire un’entità ancora da definire per il controllo di vicinato. La Municipale formerà referenti e amministratori dei gruppi che verranno dotati di un’applicazione creata ad hoc per avere segnalazioni codificate e precise tra referenti e sala operativa. Sono felice di constatare che si sta muovendo qualcosa e anche moderatamente in fretta». Federica Ferruzzi