Cremazioni in crescita, secondo Azimut a Ravenna le sceglie oltre il 29%
Crescono, in provincia di Ravenna, le persone che scelgono di voler essere cremate. Il dato complessivo, relativo al 2015, supera il 38,5% a Faenza (contro il 37% del 2014) e tocca il 29,45% a Ravenna (l’anno scorso le persone che avevano scelto questo tipo di pratica erano state il 26,3%). A fornire i dati è Azimut, azienda che gestisce i cimiteri dei comuni di Ravenna, Faenza e Cervia, oltre ai due impianti di cremazione di Ravenna e Faenza. A Ravenna Azimut si occupa inoltre della camera mortuaria (come pure a Cervia) e gestisce il ponte mobile sul Candiano, il servizio di disinfestazione, della sosta, del verde pubblico e delle toilette automatiche. «Il 2015 - spiegano dall’azienda di via Trieste - è stato caratterizzato dall’aumento del tasso di mortalità verificatosi a livello nazionale, così come riportato dai mass media e dalle statistiche ufficiali». Persone decedute che, in molti casi, hanno scelto di trasformare il proprio corpo in cenere in uno dei due impianti gestisti dall’azienda. Oltre a quello di Faenza, avviato nel 1999 e in procinto di essere sostituito perchè ormai troppo vecchio, nel 2010 ne è stato inaugurato anche uno a Ravenna. «La percentuale di residenti di Faenza deceduti e cremati nel 2015 è del 38,5%; di questi il 12,45% delle ceneri è stata dispersa e per l’ 11,70% dei casi è stato scelto l’affidamento dell’urna ad un familiare». Pur essendo inferiori, i numeri sono in crescita anche a Ravenna. «La percentuale di ravennati deceduti che ha scelto la cremazione è pari al 29,45%. Le ceneri dei defunti cremati sono state per il 16% disperse e per il 13,4% affidate». Curioso il dato che riguarda Cervia: qui, pur non essendo presente all’interno del comune un impianto per la cremazione, la pratica è arrivata al 29%, di cui l’8,08% di dispersione e il 13,13% di affidamento delle ceneri. «La cremazione - illustrano dall’Azienda - cresce a discapito dell’inumazione, che si attesta sul 10% del totale per tutti e tre i comuni. La sepoltura a tumulazione in loculo o in tombe private di famiglia è della restante parte, ossia il 51,5% a Faenza, il 60,5% a Ravenna ed il 61% a Cervia». A livello locale, quindi, la provincia è sempre più orientata alla cremazione, scelta che la porta a superare la media nazionale del 21,18%. «Il ricorso a tale pratica - sottolineano dall’azienda - è più accentuato nella parte Nord del paese, dove in talune città si spinge sino al 60%». Solo in minima parte pare essere una scelta legata ai costi, ma sembra racchiudere l’idea di poter concludere una fase e di pesare il meno possibile sui parenti.