Raccolta differenziata in provincia, i comuni faentini i peggiori
La sfida lanciata è di quelle ambiziose. La regione Emilia-Romagna ha infatti imposto che entro il 2020 la raccolta differenziata arrivi al 79%. Un impegno concreto e uno sforzo importante che si riflette sui territori. Alcuni dei quali scontano deficit di performance evidenti. A Faenza, però, questo obiettivo si quantifica in un incremento di oltre 23 punti percentuali rispetto ai livelli attuali. Oggi infatti nel capoluogo la percentuale è del 55,6 (nel 2014 era del 52,5%). Peggio ancora è la performance del territorio dell'Unione dei comuni della Romagna faentina dove la percentuale si ferma al 51,6%, l'Unione della Bassa Romagna arriva invece ad un più sostanzioso 60,8%, mentre la provincia di Ravenna è al 57,1%.
LA SITUAZIONE PROVINCIALE
Tra tutti i Comuni il fanalino di coda è Brisighella con il 34,5% di raccolta differenziata, mentre la realtà più attenta al riciclo è Sant'Agata sul Santerno con il 63,3%, seguita da Massa Lombarda con il 62,8%. Tra i tre capoluoghi chi va meglio è Lugo con il 61,4%, seguito da Ravenna con il 59,3% e infine Faenza con il 55,6%.
IL CASO FAENZA
Per quanto riguarda Faenza qualche passo in avanti lo si sta facendo. Il 7 novembre partirà la raccolta porta a porta in zona Borgo Durbecco. Dopo l'attuazione di questo metodo iniziato nel settembre/ottobre 2012 nelle cinque frazioni e Granarolo Faentino, Borgo Tuliero, S. Lucia, Reda, Errano e dopo l'attuazione dello stesso sistema, nel 2015, nella zona industriale di Faenza, compresa tra via San Silvestro e via Granarolo, adesso si prova a sperimentare il processo anche in città. Grazie a queste zone la percentuale del differenziato anno dopo anno cresce. Il porta a porta nelle cinque frazioni e nella zona industriale coinvolge 2.000 utenze, tra famiglie e attività produttive.
I NUMERI
La suddivisione dei materiali raccolti, in tutto il comune faentino, vede il maggior quantitativo essere quello degli sfalci e potature (6.650 tonnellate) seguito dal vetro, plastica e lattine (2.300 ton), carta e cartone (2.200 ton), organico (1.835 ton) e legno (1.800 ton). Un altro dato importante è quello della raccolta degli oli alimentari e minerali esausti conferiti nella stazione ecologica. Questi nel 2015 sono stati oltre 25 tonnellate. Infine c'è l'utilizzo della stazione ecologica di via Righi. Un numero che è cresciuto nel corso degli anni passando dai 115mila del 2013 ai 118mila del 2014 fino ad arrivare ai 123mila dell'anno scorso. (Riccardo Isola)