Luca Vitiello (Sers): «Un 2016 positivo, cresce l’attività antinquinamento»
«La Sers sta avendo un dignitoso esercizio 2016, merito soprattutto dell’attività antinquinamento che viene svolta per il tramite del Consorzio Castalia. Tale attività ha avuto un incremento a doppia cifra. Bene sta andando anche l’attività di noleggio all’estero, dove abbiamo rafforzato la nostra presenza in Spagna con due bei contratti per i rimorchiatori ‘Eugenia’ e ‘Luca’ (quest’ultimo costruito dal Cantiere Rosetti). L’attività di rimorchio portuale nello scalo di Ravenna (nostro business storico) è allineata allo scorso anno, ma è ancora molto inferiore agli anni 2006/2008». Il presidente Luca Vitiello riassume così l’andamento di Sers (gruppo Gesmar).
Come giudica l’andamento del porto di Ravenna?
«Mi sembra che il porto di Ravenna stia confermando il livello di movimentazione dello scorso anno, probabilmente con un lieve incremento. Il problema è che le tariffe di movimentazione non sempre sono remunerative e questo significa che alcune tipologie di merci non stanno creando ricchezza (valore aggiunto): mi riferisco principalmente alle rinfuse secche, che sono le merci che conosco meglio vista la nostra partecipazione al terminal Docks Cereali».
Crede che la crescita dei traffici dello scalo ravennate possa essere strutturale o non sarà possibile confermarla a lungo senza gli scavi?
«Ci sono troppe variabili in gioco quando si cerca di prevedere l’andamento dei traffici nel medio/lungo periodo. Certamente non avere un giusto pescaggio è molto penalizzante per il porto di Ravenna. Le valutazioni andrebbero fatte non solo sulla base dei risultati di questo anno, ma soprattutto su quello che il porto potrebbe fare con un pescaggio migliore. Alcuni traffici, come i container, sono in aumento in tutto l’Adriatico e Ravenna sta perdendo delle opportunità. In generale io sono convinto che il primo fattore di competitività di un porto sia l’infrastruttura (fondali, banchine, piazzali) e non la competitività della tariffa, che a Ravenna è, appunto, anche troppo bassa. Il nostro porto sta correndo con una palla al piede, onore al merito agli operatori che ancora riescono a mantenere gli stessi volumi di movimentazione».
Lei è membro del Comitato portuale, come giudica questo periodo di commissariamento dell’Autorità portuale?
«Tenuto conto della corrente situazione e delle limitate disponibilità che vengono date ad un commissario, ritengo che l’ammiraglio Meli abbia fatto molto bene».
Il 2016 di Gesmar come sta andando nei vari Paesi in cui è presente?
«Il Gruppo Gesmar sta andando bene, è in crescita in tutti i rami di attività con la sola eccezione dell’oil&gas su cui però abbiamo investimenti molto limitati. Oggi, con una flotta di 50 rimorchiatori e supply vessels, operiamo in Italia, Spagna, Angola, Norvegia, Venezuela e da qualche mese in Israele. Lo scorso anno abbiamo preso in consegna cinque nuovi rimorchiatori che ci hanno permesso di aumentare la nostra presenza in Spagna e di entrare nel porto di Ashdod (Israele)».