Grande festa a Bagnacavallo con la sagra di San Michele
Animerà le strade e buona parte degli spazi del centro di Bagnacavallo fino al 2 ottobre la festa di San Michele, manifestazione tra le più imponenti dell’anno in Bassa Romagna, che ha trovato nella cura delle mostre artistiche e nelle insolite sedi (per insoliti menù) delle osterie elementi identitari molto forti. Insieme al golosissimo dolce nato con l’evoluzione «moderna» e profana dell’antica celebrazione patronale e che da sempre costituisce una delle attrazioni principali di San Michele.
Ma insieme al palato ci sono i numerosissimi mercatini allestiti e gli spettacoli, anzitutto quelli centrali in piazza, con il jazz del trombettista Flavio Boltro venerdì 30 e la straordinaria voce di Stefania Martin sabato 1 ottobre. E fino alla fine della festa anche le numerose esposizioni saranno visibili alla sera.
Si è già parlato molto dell’importante mostra di Marc Chagall alle Cappuccine (un ciclo incisorio ispirato a Le anime morte di Gogol, esposizione di richiamo nazionale), alla quale si affianca quella di un altro grande incisore, Jürgen Czaschka (già antologizzato alle Cappuccine qualche anno fa) che nei rinnovati spazi del Sacrario dei Caduti porta anche le sue sculture, senza contare che il sacrario vale da sé una visita. E’ tanto encomiabile quanto capace di stupire ogni anno l’iniziativa di BiArt delle «Vetrine vestite d’arte», con i negozi sfitti che si trasformano «In punti luminosi dove la realtà si dissolve, per lasciare spazio a quella zona neutra dove convivono razionalità e inconscio». Palazzo Vecchio poi ospita le sculture di Laura Pagliai e gli oli di Paola Ravaglia, mentre al convento di San Francesco il collettivo Magma ha costruito un percorso installativo/performativo sul tema del sogno, fil rouge della festa 2016, insieme alla personale fotografica di Tomas Ewald. San Michele offre inoltre la possibilità di accedere ai luoghi nascosti più suggestivi di Bagnacavallo con il percorso espositivo itinerante «Interno 5 / Sogni Nascosti», tra design, modernariato e food.
A proposito, lo street food si affianca – in linea con i trend attuali – alla consueta offerta gastronomica delle osterie, una decina anche quest’anno e sempre in luoghi carichi di storia. Sul versante culinario segnaliamo le specialità con funghi porcini, tartufo e selvaggina della Vecchia Cantina, la tradizione dallo scalogno allo spezzatino di pecora della Cicala, la costata dell’osteria delle Cappuccine, i fritti del Mucho Gusto e lo «street food deluxe» di Piazza Nuova.
Info e programma dettagliato www.festasanmichele.it.